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«Scelta da applicare in tutto il Paese»

L’ex Ds Folena: «Il potere di confiscare, con alcuni paletti, è la strada giusta» Per Giovanni Russo Spena (Prc) «non è un attacco alla proprietà»

«Scelta  da applicare in tutto il Paese»

Emanuela Fontana

da Roma

Non amano chiamarli espropri: è «requisizioni» il termine tecnico utilizzato senza pudore. C’è chi appoggia in pieno la proposta e chi mette le mani avanti: va bene ma come soluzione ultima. Il coordinatore dei Verdi Paolo Cento invece raccomanda: non si tocchino i privati, ma «le grandi immobiliari che speculano». La proposta del Prc ligure della requisizione della terza casa per un periodo limitato e per alcuni casi estremi di grave disagio sociale non desta comunque scandalo nella sinistra radicale a livello nazionale. Anche da Roma Rifondazione ribadisce il suo sì: «Non è nel programma dell’Unione - chiarisce Giovanni Russo Spena al Giornale - ma trovo che siano esagerati certi commenti che ho visto sui giornali come quello dell’onorevole Debenedetti, perché chiariamo che non si tratta di un attacco alla proprietà ma, tra l’altro, anche di un incentivo dato ai proprietari di casa». Conoscendo solo a grandi linee la proposta del Prc in Liguria sembra una frase azzardata, ma Russo Spena la argomenta così: «Parliamo della terza casa, e dunque non di quella di villeggiatura ma di quella di rendita, e per un periodo limitato di tempo. Il proprietario avrebbe degli incentivi, come per esempio l’essere esentato dal pagamento dell’Ici, e la rendita gli rimarrebbe intatta. La pagherebbe l’ente locale, che potrebbe mettersi d’accordo con alcuni piccoli proprietari. Non c’è nessun trasferimento di proprietà». Pensare a una proposta di legge a livello nazionale è prematuro, «non se n’è parlato - chiarisce l’esponente del Prc - ma è una proposta che non sarebbe affatto disdicevole in alcune città dove c’è l’enorme problema della casa».
Un benestare, anche se con la precisazione che sia l’estrema ratio, arriva da Pietro Folena, indipendente di Rifondazione: «La strada di dare ai Comuni il potere della requisizione con certi paletti è una strada giusta - commenta l’ex esponente del Correntone ds - anche se non lo considero come un provvedimento centrale nella politica sulla casa. A mio parere devono essere indispensabili alcune prerogative, come la provvisorietà del provvedimento. Ho poi qualche perplessità sulla terza casa. Bisognerebbe invece intervenire su patrimoni immobiliari più consistenti, come le grandi società». Prima di far questo, bisogna puntare però a provvedimenti fiscali come lo «sfavorire fiscalmente i proprietari di case che adottano un canone libero e incentivare quelli che applicano il canone concordato» o a grandi progetti di nuovi alloggi pubblici. L’idea della «requisizione» non è comunque peregrina: «Voglio studiare se anche a livello nazionale si può studiare una norma di questo tipo - riflette Folena - studiamola ma non come prima soluzione».
Un disincentivo per chi non affitta è già previsto per legge: un provvedimento lontano anni luce dalla proposta ligure ma che autorizza i Comuni ad alzare «fino al 9 per mille» l’Ici per quei proprietari che tengono la casa vuota da almeno due anni. Altra questione è l’esproprio a tempo della terza casa come vuole il Prc.
Marco Rizzo, eurodeputato dei Comunisti Italiani dà «un commento positivo» alla requisizione sul modello genovese. Con una precisazione: «Non mi sembra una proposta fuori dal mondo. Bisogna vedere però come viene normata, perché nessuno se ne approfitti».

I Verdi invece per ora prendono le distanze: «No alla requisizione ai privati - chiarisce Paolo Cento - in casi d’urgenza si può prevedere per enti o grandi immobiliari che fanno speculazioni».

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