(...) del premier al Palaghiaccio. E mentre in serata si registra una «cordiale» telefonata tra Bossi e Berlusconi, Guido Podestà tranquillizza il leader della Lega: «Continuiamo sereni la campagna elettorale. Sono convinto che il lavoro svolto in queste ultime settimane e il buon lavoro svolto dal presidente Berlusconi e dal governo premierà il prossimo 6 e 7 giugno il Popolo della Libertà ed i suoi alleati».
E il «buon lavoro» è quello atteso dai milanesi che reclamano un approccio «nuovo, positivo e pragmatico» al futuro del sistema infrastrutturale che non si declina con Filippo Penati. Anzi, «la scelta di Palazzo Isimbardi di restare fuori dallaccordo di programma per Brebemi ha danneggiato i milanesi» osserva il candidato Pdl e Lega alla Provincia di Milano, Guido Podestà. Che collegando «mobilità» a «sviluppo» punta a «recuperare gli anni preziosi persi a causa del partito del no, isolando di fatto i Comuni sul nostro territorio».
Già, «è dannoso per tutti quellatteggiamento che Penati ha praticato per cinque anni ovvero quello di cavalcare le proteste dei comitati di sinistra massimalista che non vogliono le grandi opere di collegamento». E così, Milano e la sua Provincia, oggi, sono in ritardo: «Oltre a garantire a governo e Regione la massima collaborazione, useremo i margini che ancora ci sono per affrontare al meglio la situazione e risolvere al più presto le criticità sul nostro territorio» annuncia Podestà.
Concretezza che il candidato presidente mostra pure sul fronte del trasporto pubblico: «Tra gli obiettivi non raggiunti che Penati lascia in eredità cè quello dellintegrazione tariffaria e la responsabilità dellaumento, nel 2007, delle tariffe sui mezzi pubblici extra-urbani perché la Provincia, diversamente dal passato, preferì quellanno non accollarsi lonere della crescita dellindice Istat spettante agli operatori». Fotografie dellevidente superficialità dellinquilino uscente, Filippo Penati, su un tema delicato e strategico come il trasporto pubblico. Tema che Guido Podestà affronterà insieme a tutti e 45 i collegi della Provincia, «sarò un presidente itinerante, ogni settimana farò con gli assessori una giunta nei 45 collegi della Provincia, aperta ai sindaci e ai rappresentanti del territorio». Come dire: ascoltare la gente, lavorare insieme e risolvere i problemi. Ricetta della Provincia che verrà dopo Filippo Penati, dove aggiunge Podestà «occorre prendere coscienza del potenziale offerto dallamministrazione provinciale e trovare il giusto equilibrio tra le realtà economiche, in primo luogo lagricoltura e le attività connesse».
«Attività connesse» che si traduce, ad esempio, nel turismo «tranquillo»: «La Provincia deve essere soggetto facilitatore per il recupero del Naviglio Grande, la valorizzazione del Ticino e del Parco Sud con tanto di piste ciclabili collegate tra loro». E il Parco Sud? Una certezza, «nessuno pensi alla cementificazione del nostro verde»: «Bisogna invece tendere a risparmiare il territorio e affrontare il tema delle bonifiche
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