In scena solo grandi interpreti tra classici e nuove produzioni

«Dopo tanti anni mi permetto d'affermare che anche questa stagione contiene gli spettacoli più belli visti in Italia, ma che non sono ancora venuti a Milano, e quelli non ancora nati che contengono gli ingredienti più stimolanti, più curiosi, sia per la qualità degli artisti che per l'originalità e la capacità di conquistare il pubblico».
Così Andrée Ruth Shammah presenta l'accurata selezione degli spettacoli della nuova stagione del suo Franco Parenti. Tra le produzioni: Gli Innamorati di Goldoni per la regia della stessa Shammah che torna con entusiasmo all'autore veneto dopo i successi de La locandiera e Sior Todero Brontolon; il nuovo Rittberg on the moon dell'inarrestabile Filippo Timi che ripropone anche il Don Giovanni dopo il trionfo di marzo scorso. Nella scelta dei titoli ospiti, il teatro non smarrisce la sua vocazione per la contemporaneità selezionando i successi più recenti - da Il discorso del re del premio Oscar David Sedler interpretato da Luca Barbareschi e Filippo Dini, all'intramontabile Miseria e Nobiltà di Scarpetta, con Lello Arena e Geppi Gleijeses. E ancora il maestro Gianrico Tedeschi, vecchio partigiano dall'istinto pedagogico in Farà giorno; Roberto Herlitzka che fa scuola di teatro nel Soccombente di Bernhard, Alessandro Haber e Alessio Boni, Dio e Freud nel Visitatore, commovente piece di Eric Emmanuel Schmitt per la regia di Valerio Binasco; Ennio Fantastichini è Beniamino, un docente gay ingiustamente accusato da una piccola comunità omofoba; Ivano Marescotti è un uomo affetto da sillogomania, incapace cioè di buttar via le cose, per conservare intatto il suo passato. E ancora, Nicoletta Braschi e Roberto De Francesco insieme in Giorni Felici di Beckett, uno dei testi più alti del 900, il poliedrico talento di Leo Gullotta, che si mette al servizio dell'intenso testo di Patroni Griffi, Prima del silenzio.
Questi e altri spettacoli, diretti da grandi registi come Giampiero Solari, Andrea Renzi, Piero Maccarinelli, Giancarlo Sepe, Nadia Baldi. Tornano, poi, sul palco di via Pierlombardo Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco, con la felice versione del Piccolo Principe e le appassionate «lezioni/spettacolo» Gadda e il teatro, un atto sacrale di conoscenza e Karenina, prove aperte d'infelicità, che approda in sala grande, dopo il successo delle scorse stagioni.
Altro significativo ritorno dopo 20 anni di tournée internazionale è quello di Cabaret Yiddish, spettacolo che ha sancito il successo di Moni Ovadia, di nuovo al Parenti, luogo in cui la performance ha visto la luce. Rocco Papaleo arriva poi col suo irresistibile one man show di teatro canzone.
L'attenzione ai linguaggi contemporanei guida anche le altre proposte in cartellone che puntano su giovani talenti, grandi protagonisti di domani. Tre, i percorsi tra cui scegliere: i contemporanei visti come piccoli classici e i classici letti con uno sguardo contemporaneo e le novità tutte italiane.
Ricordiamo, tra queste, il nuovo spettacolo di Roberto Trifirò liberamente ispirato a L'affaire Moro di Leonardo Sciascia.

Alla ricca proposta di prosa si aggiungono concerti, spettacoli di danza e di teatro ragazzi, oltre a eventi culturali.

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