Non vogliono essere chiamati rottamatori, anche se chiedono che la loro generazione «diventi adulta assumendosi la responsabilità di diventare classe dirigente per il governo della nazione». Eppure diversi giovani esponenti del Pdl, che si presentano con il nome di Rete dei Patrioti e criticano la formula del governo Monti, hanno iniziato a invocare una «raccolta differenziata» nel partito, per «liberarlo da condizionamenti clientelari e valorizzare invece tutti quegli amministratori che quotidianamente affrontano difficili battaglie a tutela del territorio e spesso dimostrano di essere allaltezza di governare processi difficili». E così hanno organizzato una convention, domani a Milano (sala Pirelli in corso Magenta 59, inizio ore 10), per dire la loro sul futuro del partito.
«Ci riuniremo - spiega Vittorio Pesato, consigliere regionale Pdl in Lombardia promotore della Rete - per dare vita a una nuova risposta che non può essere data da un governo di burocrati e senza consenso popolare, un governo che si appresta a operazioni ragionieristiche che avranno come sbocco una crisi sociale e il rischio concreto di svendita di patrimoni strategici». Ecco spiegato anche il nome: «Siamo la lobby degli italiani - aggiunge lesponente del Pdl - e al governo Monti vogliamo sottolineare che lItalia non è in vendita».
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