Lo «sceriffo» Vegas mette in riga il mercato

Lo «sceriffo» Vegas  mette in riga il mercato

Quanto sta accadendo in questi giorni ne è la prova: la Consob di Giuseppe Vegas sta intervenendo con decisione in grandi e piccole partite finanziarie, a tutela non solo della governance delle società quotate, ma anche dei piccoli investitori. Che nell’impostazione dell’attività della Commissione ci fosse un cambio di passo lo si era capito già dalla prima decisione di peso presa da Vegas questa primavera: l’obbligo di Opa da parte di Groupama su Fonsai nell’ambito dell’operazione che avrebbe portato al riassetto del gruppo Ligresti con l’ingresso nel capitale della società francese. Operazione saltata e sostituita con un’altra soluzione.
Una decisione che molti osservatori bollarono come inattesa e che marcava una certa discontinuità. «È un periodo in cui la Consob dà molti segnali di vivacità - sottolineano fonti della Commissione - sia dal punto di vista della governance, sia da quello del mercato». E ce n’era bisogno, vista l’immagine non sempre ottimale di cui gode la Commissione sul mercato.
Quindi ecco i primi frutti del lavoro di Vegas che, a parità di organici, ha messo mano sia alla divisione Vigilanza, sdoppiandola per meglio seguire informazioni e governance, sia ai mercati (maggiore focus sui prodotti finanziari), sia alle ispezioni, segmentate per essere più efficaci. E gli interventi della Commissione sono sotto gli occhi di tutti: la moral suasion sulla Juventus, i chiarimenti sulla partita Bpm e il caso Mediobanca-Unicredit-CariVerona.
Sul caso Juventus, la Consob ha mosso delle critiche all’originaria operazione di aumento di capitale che, secondo la Commissione, avrebbe potuto portare anche al delisting della società penalizzando i piccoli azionisti, in quanto figurava l’ipotesi di un azzeramento del capitale. Una scelta su cui la società ha fatto poi un passo indietro.
Alla Bpm la Consob sta intervenendo per verificare che non vi siano accordi occulti nelle liste che saranno presentate per il rinnovo del cda della banca. Delicato anche il caso Mediobanca: la Fondazione CariVerona ha presentato una propria lista per il collegio sindacale ma, anche grazie un esposto di Assogestioni, la Consob ha fatto notare che c’è un collegamento tra l’Ente scaligero (importante socio di Unicredit, uno dei primi azionisti di Piazzetta Cuccia) e Piazza Cordusio.


Molte partite sul campo per la Consob, che vanno ad affiancarsi a quelle che la Commissione sta giocando anche a livello internazionale su tematiche strettamente di mercato: lo short selling, la regolamentazione della finanza derivata e i cosiddetti algoritmi ultraveloci, che con miriadi di scambi in pochi istanti rischiano di creare fenomeni di distorsione a livello di volatilità dei mercati.

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