Valerio Magrelli, poeta, francesista e traduttore, nel 1968 aveva 11 anni. Non ha visto da dove il Sessantotto è partito - la contestazione, Limmaginazione al potere, la controcultura - ma è convinto di sapere dovè finito: in unItalia corrotta, ignorante e berlusconizzata. Uno Stato totalitario nelle mani per un Ventennio di un onnipresente Tele-Dittatore.
Per ribadire la stranota tesi secondo la quale grazie a una strepitosa macchina televisiva del consenso un Grande Manipolatore delle Coscienze sè impossessato delle menti e del voto degli italiani, Magrelli scrive un pamphlet tanto divertente quanto déjà vu, déjà sentito e déjà anche annoiato: Il Sessantotto realizzato da Mediaset (e pubblicato da Einaudi, dettaglio per lautore ininfluente). Un libro in cui, ispirandosi al Dialogue aux Enfers entre Machiavel et Montesquieu di Maurice Joly del 1864, si ri-racconta la favola (per bambini) di un Cavaliere Nero che, come il Pifferaio di Hamelin raffigurato in copertina, riesce con le trasmissioni magiche di Mediaset a ipnotizzare la maggioranza relativa del Paese (Magrelli usa davvero lespressione «stato di ipnosi»!), impossessandosi così del consenso politico e dei sogni segreti degli italiani... Il tutto - attenzione! - con la complicità di una sinistra «irresponsabile» e «compromessa», come tiene a precisare Magrelli, noto esponente invece di una sinistra pura e responsabile. Mah...
Così, fra le altre cose, parla Machiavelli-Magrelli: «I rappresentanti del Popolo della Libertà usufruiscono di un monopolio dellinformazione (sic) il quale assicura loro il consenso dellelettorato, ormai sinonimo di pubblico televisivo». «I sostenitori degli Azzurri costituiscono al riprova che la pubblicità non è lanima del commercio, bensì della politica: per tutti costoro la seduzione esercitata dal Cavaliere, tramite lassolutismo mediatico concessogli, conta più del proprio stesso benessere». Aggiungendo che - visto lo stato di stupidità degli italiani - «bisognerebbe ricorrere allaffidamento di larga parte dellelettorato». E vaffanculo la democrazia. Che esprit de finesse.
E per il resto, se cè qualcuno ancora convinto che (ad esempio) 8 milioni di italiani hanno votato Forza Italia nel 94, 10 nel 2001 e 9 nel 2006 solo perché hanno visto prima Drive In e poi il tg di Emilio Fede (per le sconfitte nelle altre elezioni Magrelli confessa invece di non avere spiegazioni...
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