Schettino e gli altri fuoriclasse nell’arte delle scuse assurde

"Sono caduto nella scialuppa". La bugia del capitano ha fatto il giro del mondo ed è sbeffeggiata da tutti Ma quella di sostenere l’incredibile è una vera abilità

Schettino e gli altri fuoriclasse  nell’arte delle scuse assurde

È facile ironizzare sul comandante Schettino quando sostiene di non aver abbandonato la nave ma di essere caduto sulla scialuppa, eppure non è come credete. Non è come quando un bambino dice che il compito a casa gliel’ha mangiato il gatto. Invece, analizzando cause e effetti, siete sicuri che in fondo in fondo non sia colpa perfino dello scoglio? Secondo i principi della fisica, e Schettino è uno che ha studiato, altrimenti non avrebbe fatto carriera e non sarebbe comandante di una nave così grossa, puoi tranquillamente sostenere che è lo scoglio a esserti venuto addosso. Non c’è nulla di trascendentale, sono concetti base della cinematica e dei moti relativi: il treno si muove rispetto alla stazione ma se sei sul treno è la stazione che si muove rispetto al treno, e quindi, se vale per i treni, varrà anche per le navi, no? Non dimenticate che una nave è un corpo immerso in liquido che riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto pari al peso del volume del liquido spostato, si chiama principio di Archimede. Ovviamente se tra capo e collo non ti arriva addosso uno scoglio. Il teorema Schettino sembra proprio da manuale, nel senso esemplare da dare agli studenti sotto forma di problema da risolvere: sei al comando di una nave, ti avvicini come un deficiente a ridosso di un’isola per fare ciao ciao al sindaco e poiché, appunto, sei davvero troppo vicino, ti schianti contro uno scoglio e la nave va a fondo. Bene, domanda trabocchetto: date queste condizioni assurde, come ha fatto il comandante a lasciare la nave non per ultimo, come da regolamento conosciuto perfino dai topi nelle stive, ma per primo? I frettolosi senza competenze scientifiche risponderebbero tranchant che il comandante è un coglione, e invece no, bisogna fare i conti con l’entropia, con la teoria del caos, con tutta una serie di variabili improbabili ma non impossibili. Se una farfalla sbattendo le ali a New York scatena un uragano in Giappone, volete che non faccia cadere un comandante su una scialuppa all’Isola del Giglio? Non c’è nulla di strano, nulla di impossibile, e come giustamente ha sostenuto Schettino la nave si è inclinata di colpo, all’improvviso, dopo un’ora e mezzo, e lui è stato sbalzato fuori, con il culo dritto su una scialuppa di salvataggio. Insieme agli altri ufficiali. Beh, e allora? Erano insieme nel momento in cui lo scoglio assassino ha colpito la nave e sono stati sbalzati in coro, all’unisono, può succedere. Pure con il computer, e allora? Schettino ce l’aveva in mano per consultare la rotta quando è avvenuto lo sbalzamento, anzi durante l’involontario volo lo ha stretto più forte, per proteggerlo dall’acqua salata, che danneggia irrimediabilmente i delicati circuiti dei computer portatili. Inoltre, altro principio della fisica e della termodinamica, non si può destrapazzare un uovo una volta rotto e strapazzato, e quindi cosa voleva quel pazzo di De Falco quando urlava: torni a bordo, cazzo! Stai calmino, De Falco. Si può essere sbalzati in giù dentro una scialuppa, ma mica ci si può risbalzare a piacimento dove ci pare, mica Schettino è Spiderman o Batman, hai visto troppi film. Al contrario lo sbalzamento sulla scialuppa è possibile, e se fosse ritenuto impossibile non esisterebbero i giocolieri, e i trapezisti si schianterebbero al suolo senza riuscire a incontrarsi a mezz’aria e sarebbe impossibile perfino ritrovarsi un colore servito a poker. Nel campo dell’impossibile, viceversa, se foste così razionali sempre, non esisterebbe neppure la religione. Mi chiedo a proposito perché Schettino non ci abbia pensato, io avrei buttato lì, papale papale: mi ci ha messo Dio. Oppure: Padre Pio mi ha guidato verso la scialuppa. Nessuno avrebbe potuto contestare niente, di sicuro non i credenti, anche perché come avrebbero potuto dimostrare il contrario? Proprio loro, per i quali l’onere della prova spetta a chi non ha fede? Certamente, dopo l’enunciazione del teorema Schettino, che ha dimostrato scientificamente come le cose non siano come si crede, tana libera tutti anche per i coniugi colti in flagrante e fino a oggi costretti a ingiuste ammissioni di colpa.

Da oggi: cara, non è come credi, stavamo lavorando, siamo inciampati, la segretaria è cascata in avanti sulla scrivania e io per caso sono stato sbalzato dietro di lei così forte che, pensa, ho perso i pantaloni e mi sono venute perfino le convulsioni.

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