Politica

Schizza la spesa per impiegati e segretarie

La voce per il personale non dipendente cresce del 26% rispetto al 2005: oltre 26 milioni. Altri 31 milioni per portavoce e portaborse

da Roma

La Camera quest’anno spenderà sei milioni di euro in più alla voce «spese per servizi di personale non dipendente», voce che passa dai 20 milioni 790 mila euro del 2005 a 26 milioni 185 mila euro. Il 26 per cento in più. Per la precisione: 15 milioni (erano 11) vanno agli «emolumenti per servizi di segreteria», 1,8 (erano 1,2) per «altri servizi», 3,3 milioni sono destinati a «somministrazione lavoro tempo determinato»; più altri 2,8 per la sicurezza e 3 milioni di contributi. Si tratta di collaboratori, segretarie, «tempi determinati». E che non vanno assolutamente confusi con l’esercito di portaborse, portavoce. Per questi ci sono altri 31 milioni di rimborsi, alla voce «spese di segreteria», per i singoli onorevoli; i contributi ai gruppi poi sono saliti a 32 milioni (di cui 12,6 milioni per «personale dipendente dai gruppi» e altri 8,5 per «le segreterie dei gruppi»). E non vanno confusi neanche con i consulenti vari, delle commissioni parlamentari, eccetera, che hanno una voce a sé.
Dagli uffici la spiegano così: «La spesa maggiore è motivata in minima parte effettivamente dalle persone in più che richiedono i cinque nuovi gruppi parlamentari. Ma il grosso della cifra si spiega con il trattamento di fine rapporto pagato ai collaboratori dei precedenti organismi istituzionali, vale a dire personale dei presidenti, vicepresidenti, deputati questori, deputati segretari e così via». Strano però: nella previsione elaborata nel 2005 per il 2006 di questo aumento non c’era traccia: la cifra stanziata rimaneva di 20 milioni. E comunque sia l’aumento è del 25,9 per cento rispetto allo scorso anno.
Per far funzionare una macchina complessa come la Camera e il disbrigo di tante pratiche complicate, non bastano dunque i 1.830 dipendenti a tempo pieno di Montecitorio. Quest’anno assorbiranno 212 milioni di euro in stipendi (252 milioni con i contributi e gli oneri) e costano più dei deputati (166 milioni di euro): per loro l’incremento di spesa è quasi il 4 per cento in più sul 2005; nonché 158 milioni per le pensioni (+4,9 per cento). Le retribuzioni del personale saliranno poi a 222,5 milioni nel 2007 e a 230 nel 2008. Più di 17 milioni in tre anni. Diviso 1.830 fa un aumento - in media e puramente teorico - di oltre 9 mila euro ciascuno: 3 mila l’anno.
E qui la parola magica è «automatismi». La busta paga pesante dei dipendenti è merito degli «scatti automatici», che non sono stati introdotti né ora né nella legislatura precedente ma si perdono nella notte dei tempi repubblicani.
Certo, il lavoro a Montecitorio, al di là delle facili ironie, è un lavoro difficile (spesso richiede 12 ore filate), e a volte diventa massacrante. Però queste cifre fanno inevitabilmente un certo effetto nella Camera presieduta da Fausto Bertinotti, che ha dedicato la sua nomina «a tutte le operaie e gli operai italiani», e strapiena di ex sindacalisti diventati on.

I metalmeccanici per avere 100 euro per finta e 85 reali in più al mese - ricordano alla Flm, Federazione lavoratori metalmeccanici - hanno dovuto sorbirsi un anno di trattative e 62 ore di sciopero a testa.

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