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Schumacher, niente test con la F60 Massa: «Ma lui vincerà lo stesso»

Mentre Felipe Massa, dimesso dall’ospedale di Budapest dove era stato ricoverato sabato 25 dopo il grave incidente durante le qualificazioni, ieri volava felice verso San Paolo, Michael Schumacher ha ricevuto una brutta notizia. La Williams prima, poi Red Bull e Toro Rosso, gli hanno rifiutato la possibilità di provare la Ferrari F60 prima della gara di Valencia del 23 agosto.
Il tedesco, quindi, dovrà affrontare il suo ritorno in Formula 1 con la monoposto del brasiliano senza avere avuto l’occasione di guidarla e soprattutto di capire le differenze fra una delle vetture attuali e la F2007 con la quale ha effettuato una giornata di test al Mugello.
Sul piano regolamentare e sullo spirito delle norme che governa il campionato, nulla da dire. Le tre squadre che si sono opposte avevano il diritto di farlo. Su quello della sportività, invece, hanno optato per una scelta egoistica, per non offrire il minimo vantaggio a Schumacher e alla scuderia di Maranello. È vero che l’enorme esperienza del sette volte campione del mondo gli consentirà di dominare in maniera abbastanza veloce le novità della F60: l’aerodinamica con effetto suolo, l’ala anteriore che si può alzare e abbassare due volte nel corso di un giro, l’uso del Kers che offre 80 CV di spinta in più per circa 7 secondi a ogni passaggio, le gomme slick che hanno sostituito da quest’anno quelle scolpite. Ma un giorno di test supplementari non avrebbe cambiato di molto la situazione. In ogni caso il tedesco potrebbe essere impegnato in una prova aerodinamica su rettifilo, consentita, sulla pista di Vairano dopo il 16 agosto. Ma la Ferrari al momento non ha programmato un test di questo tipo.
La sfida di Michael diventa così ancora più ardua e nello stesso tempo coraggiosa. Non si tirerà indietro, salvo che non abbia problemi sul piano fisico, dopo tre anni di sosta. Quello che Williams e compagni non hanno capito è che il ritorno del «cannibale» fa solo bene a una Formula 1 in crisi per le troppe polemiche politiche e in netto calo di interesse per le corse troppo noiose e quasi sempre decise dalle soste ai box. Una riprova sull’impatto dovuto alla presenza di Schumacher arriva direttamente dalla vendita dei biglietti: verso il tutto esaurito a Valencia e code ai botteghini per quella successiva a Spa, in Belgio, una settimana dopo.
Massa prima di partire, ha improvvisato un conferenza stampa con maglietta, cappellino Ferrari, un cerotto sulla fronte e ha fatto gli auguri al pilota che prenderà il suo posto: «Non dobbiamo stare qui a dare consigli a Michael. Sa vincere, è bravissimo. La mia monoposto è affidata a una persona fantastica». Poi ha aggiunto: «È una sensazione un po’ strana. So esattamente quello che è successo, cioè che una molla staccatasi dalla macchina di Rubens mi ha colpito sul casco. So che mi è accaduto qualcosa ma non ho sentito nulla. Mi hanno detto che ho perso conoscenza al momento dell'impatto e sono finito contro le barriere. Mi sono risvegliato due giorni dopo in ospedale. Non ho ricordi e per questo mi sono fatto spiegare tutto quello che è stato fatto dai medici. Devo ringraziare tutti.

Ora mi sento molto meglio e voglio guarire nel minor tempo possibile per tornare in pista al più presto al volante di una Ferrari».

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