Dopo la rivoluzione firmata Mosley-Ecclestone, dopo le parole delluno e linvito dellaltro alla Ferrari e al suo presidente, a Luca di Montezemolo, a sedersi attorno a un tavolo, ecco arrivare la risposta del numero uno del Cavallino. Una dichiarazione dura che se da una parte fa capire una volta di più quanto la Rossa e lassociazione dei team, la Fota (di cui Montezemolo è presidente), non abbiano gradito tempi e contenuti del golpe Fia, dallaltra, sottolineando la necessità di un clima più sereno, lascia spazio a un possibile riavvicinamento. «Credo sia veramente assurdo, grave e pericoloso dice infatti Montezemolo - che a una settimana dall'inizio del mondiale di F1, si crei una situazione di questo genere, molto negativa per la credibilità». E ancora: «Auspico che si crei un clima di maggiore responsabilità. Le squadre hanno già iniziato riducendo i costi del 50 per cento. E' importante creare un clima più sereno ed evitare continui cambiamenti delle regole che generano sconcerto e preoccupazione per chi lavora».
Ieri, dunque, è stata ancora una giornata di fitte consultazioni e contatti tra i litiganti della F1. A questo punto è probabile che qualche correttivo che accontenti team e piloti venga introdotto nel nuovo sistema di punteggio (vince il titolo chi ha più punti, ndr): per esempio, tenendo conto del numero di secondi posti. Più articolata sarà la trattativa sul tetto al budget di 33 milioni. Per oggi è comunque atteso un importante comunicato dellassociazione dei team, che ieri ha, fra laltro, ricevuto lappoggio di Michael Schumacher: «Sono rimasto stupito dal cambiamento regolamentare introdotto così tardi e così in prossimità dellavvio di campionato ha detto lex sette volte iridato sul suo sito web Tanto più che in passato, quando per buone ragioni la maggioranza dei team chiedeva delle modifiche, ci è sempre stato risposto che era troppo tardi, che il mondiale era troppo vicino o che non si riuscivano ad adottare in così poco tempo». Quanto al nuovo punteggio, «non posso immaginare ha concluso Schumi - che questi cambiamenti aiutino la F1 e non riesco a capire che senso abbia trovarsi magari di fronte a un campione del mondo che ha però meno punti del secondo in classifica
E questo, anche se è un modo per rafforzare la posizione del vincitore».
A sorpresa, sul tema è intervenuto anche un altro grande ex delle corse: Giancarlo Minardi. Per anni simbolo della lotta dei piccoli team contro i grandi, ora dice: «Ciò che salta subito allocchio è che la federazione ha improvvisamente deciso di difendere i piccoli team, cosa che invece non aveva mai fatto nel passato.
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