Una medaglia d’oro persa nelle ultime porte e un quarto posto a un solo centesimo dal podio. La squadra femminile italiana ha vissuto oggi ai mondiali di sci della Val d’Isere la giornata più amara. Manuela Moelgg, in testa dopo una prima manche quasi perfetta, ancora prima durante la seconda frazione, ha inforcato in vista del traguardo. Denise Karbon ha ottenuto la sua seconda medaglia di legno di questo mondiale, in una disciplina, è vero, non sua. Ma ha perso il bronzo per un battito di ciglio, un centesimo appena (erano stati tredici nel gigante) dalla solita finlandese Tanja Poutiainen. La vittoria è andata alla tedesca Maria Riesch, che da tempo non si vedeva a questi livelli, autrice di una seconda manche superiore a tutte.
Fuori invece l’americana Lindsey Vonn: già due medaglie d’oro al collo, ha gareggiato con la mano appena operata dopo il taglio che si è provocata aprendo una bottiglia di champagne durante i festeggiamenti. Seconda nella prima manche, dove non sembrava mostrare la minima esitazione nel contatto con il palo nelle curve verso sinistra, si è piegata malamente sullo sci interno dopo poche porte nella seconda manche. Male le francesi davanti al presidente Nicolas Sarkozy, arrivato al parterre e che ha applaudito comunque le sue atlete.
Il secondo posto è andato alla campionessa in carica dello slalom mondiale, la ceca Sarka Zahrobska.
Ma quella di oggi per l’Italia sarà ricordata come la gara forse più sfortunata di questo mondiale. Al suo arrivo al traguardo, Manuela Moelgg è stata abbracciata dalle compagne di squadra. Ad aspettarla c’era anche il fratello Manfred, ammutolito dall’errore che ha tolto la medaglia dal collo di “Manu”. Sempre in testa anche durante la seconda frazione, la Moelgg ha sciato con la solita irruenza e qualche errore, ma ha sempre reagito alle imperfezioni. All’entrata di un pettine nella fase finale del percorso, invece, non è riuscita a invertire gli spigoli ed è andata dritta sul palo, uscendo così di scena.
Rimangono le belle prestazioni nella seconda manche delle sfortunate Karbon e di Nicole Gius, quinta a quattro centesimi dal podio e a tre dalla Karbon. Gius è stata autrice di una prova sui livelli della Riesch (dietro per un solo centesimo nella rilevazione di manche), dopo una prima prova in cui aveva commesso diversi errori, ma è stata comunque brava a reagire bene dopo la brutta caduta nel gigante, dove stava correndo per una medaglia.
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