"Sci, punch e sigarette russe" Quando Monti faceva il reporter

Ecco come Monti nel '59 descriveva una gita scolastica sulla neve di Canazei: l'articolo scritto in prima liceo al Leone XIII

"Sci, punch e sigarette russe" Quando Monti faceva il reporter

Il cimelio lo custodisce Gabriele Albertini, ex compagno di scuola. Un articolo sul giornalino della scuola, «Giovinezza Nostra», del marzo ’59 e scovato da Claudio Berneri di Affari Italiani, nella prima biografia del premier (Il sacro Monti, Affari Italiani editore). Cronaca di una gita scolastica firmata dal sedicenne studente Monti.

Venerdì 26 dicembre 1958, ore 11.45: parten­za. Generale buonumo­re, come sempre nelle comitive del Leone. Dopo tre ore e mezzo, arriviamo a Trento. Il tem­po, umido e nebbioso in parten­za, si è volto decisamente al bello prima di Brescia, e ci ha dato mo­do di ammirare la freschezza del­la vegetazione, che, anche nel pie­no dell’inverno, ricopre le dolci sponde del bacino meridionale del lago di Garda, tagliato in due dalla sottile penisola di Sirmione. Questa poetica visione ha uno strano effetto sul Professor Brivio: gli mette appetito! Ed il simpatico Professore rimedia all’inconve­niente facendo... il giro degli scom­partimenti, mentre si estraggono dai sacchi le razioni, tutt’altro che militari, preparate dalle madri previdenti.

Anche la seconda parte del viag­gio, da Trento a Canazei, in pull­man, passa senza che ce ne accor­giamo. E, meraviglia delle meravi­glie!, ad un certo punto, Padre Bonvicini ci fa pure scendere e ci offre un punch! Con gioia, avvici­nandosi a Canazei, notiamo che, contrariamente agli anni scorsi, la neve è abbondante. Appena ar­rivati al «Croce Bianca», albergo veramente ideale per simili sog­giorni (...) il Padre ci informa che le condizioni della neve sono otti­me. Ragion per cui, la mattina do­po, ci rechiamo tutti di buona ora sui campi, ad assaggiare - non so­lo in senso metaforico­la neve, ve­ramente squisita. Poi, per tutto il soggiorno, le giornate passarono press’a poco così.Ore 7.30-8:Sveglia,con meto­di alquanto pompieristici da par­te del professor Brivio.

Ore 8-8.30: S. Messa. Poi cola­zione, e mattina sulle piste, con qualche coda alle seggiovie: a vol­te un bicchierino di Cognac o di Grappa(a-22˚èpiùchelecito!);vi­site di omaggio ad alberi ( imman­cabilmente si sceglie il più duro), ed a mucchi di neve fresca, in mo­d­o da poterne misurare personal­mente lo spessore con gli sci, e la temperatura con la faccia. Alle 13, colazione abbondante, poi di nuo­vo sui campi di neve. Alle 17: Me­renda. Ricca per i primi ad arriva­re, parecchio meno per gli altri. I quali si lamentano. (...) Da notare che è impossibile sen­tirsi più vicini al Signore e seguire la Messa più attentamente che in quella piccolissima «Sala di Lettu­ra », trasformata in Cappella per l’occasione, ed in una cornice na­turale così adatta alla riflessione.

Poi studio, Benedizione e qual­che illuminata parola di Padre Ce­roni; infine la cena, seguita sem­pre da partite a carte o a biliardi­no. Il tutto nella sala di ricreazio­ne, sotto una nube di fumo, ali­mentata incessantemente da Rho & C., con preziose sigarette russe. Ogni tanto, per disintossicarsi i polmoni, brevi passeggiatine nel­la «city» di Canazei, o al campo di pattinaggio, dove conduce un lar­ghissimo viale completamente privo di lastroni di ghiaccio (cfr. Padre Lauten). (...) Entusiasmanti sono state le di­scese in slitta da Pecol, al chiaro di luna e di pila, con curve degne dei migliori bobbisti.

La sera di S. Silvestro non pote­va mancare il simpatico e tradizio­nale brindisi con spumante e pa­nettone. In un’eccezionale occa­sione, un eccezionale permesso di Padre Bonvicini: anche i ragaz­zi del Ginnasio possono fumare. Solito banco di «smog».

Palpitante attesa il giorno delle gare. La sera precedente: speran­ze, previsioni, scommesse. Quel­la domenica mattina, su quel dan­nato costone, in attesa della par­tenza, con il numero di gara sul petto, ci sentivamo tutti dei cam­pioni. Alle 13, a tavola, solenne premiazione, con medaglie, ap­plausi, spumante. Il giorno dopo, valigie e partenza.

Ottimo viag­gio, con cena a Trento e visita det­tagliata alla stazione di Verona, con sosta su tutti i binari. Ultimi chilometri,ultimi sogni fra una fer­mata e l’altra. Arrivo alla Centrale. Commenti: favorevoli. Arriveder­ci ai Padri e ai compagni. Sbadigli. Buonanotte.


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