A meno di 50 giorni dall'inizio dei Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026, il presidente della Federazione internazionale di sci (Fis), Johan Eliasch, lancia l'allarme: «Non è ancora tutto pronto», soprattutto a Livigno, dove si terranno le gare di snowboard e freestyle.
Lo svedese Eliasch segnala «ritardi inspiegabili» nella produzione di neve artificiale e invita governo e Regioni ad «accelerare i tempi».
Dal fronte locale arrivano però rassicurazioni. Il sindaco di Livigno, Remo Galli, sottolinea che «avremo tutta la neve necessaria per una grande Olimpiade. Conosco il nostro territorio e non sono affatto preoccupato». Il bacino di innevamento di Monte Sponda è già operativo: dopo la sostituzione di una valvola, tutti i cannoni lavorano a pieno regime. «Livigno si trova a 1.800 metri e le temperature previste ci permetteranno di completare l'innevamento senza problemi», afferma il primo cittadino, ringraziando i soggetti coinvolti, tra cui Simico, Fondazione Milano Cortina 2026 e Regione Lombardia.
Anche a Cortina d'Ampezzo
la situazione è sotto controllo: alcune piste, come la Olympia delle Tofane, sono già aperte e pronte ad accogliere le gare di sci alpino femminile.
Michele Di Gallo, direttore di Fondazione Cortina, spiega che l'attuale carenza di neve riflette le condizioni nelle Alpi meridionali, dove la mancanza di neve naturale e le alte temperature impediscono per ora di attivare l'innevamento programmato, ma rassicura: «Non appena le temperature lo consentiranno, i cannoni saranno attivati e le piste saranno perfette».