Sciabola a squadre L’Italia è di bronzo

da San Pietroburgo

Senza i calzini d’oro, è stato bronzo. Ma l’Italia della sciabola non si può lamentare, anche se il terzo posto mondiale non le porta la qualificazione olimpica. Servirà un’altra faticaccia. Bronzo a squadre (oro all’Ungheria, argento alla Francia) conquistato da Aldo Montano, che ha ritrovato la sua vena di matador: ultimo assalto contro l’ucraino Shturbabin, dopo che i compagni hanno sprecato un vantaggio nettissimo che li aveva portati 20-4. Montano, salito in pedana sotto di una stoccata, ha tenuto tutti col cuore in gola fino al liberatorio 45-44, piazzato con un colpo che aveva in sé la freddezza del campione e la grinta del livornese indomito.
«Divertimento e medaglie», così Montano ha sintetizzato il suo mondiale. «Ma se avessi messo i calzini magari vincevamo l’oro», ha detto sorridendo. I calzini sono quelli con i quali ha vinto ad Atene, ma stavolta non poteva indossarli per problemi di sponsor. Ne sarebbero andati di mezzo i compagni.

«Potevamo tirare tutti con calzettoni bianchi senza sponsor, così avrei messo i miei rivoltati, anche se il sinistro ormai è bucato. Ma i miei compagni ci avrebbero rimesso dei soldi». Intanto Montano conta di portare i calzini a Pechino. «Se durano». Senza fortuna le spadiste: sesto posto. Oggi tocca al dream team delle ragazze del fioretto.

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