Unassemblea urgente per discutere sul futuro della facoltà di Scienze Politiche dellAteneo di Genova. Lhanno convocata per oggi alle 14.30 presso laula 1 dellAlbergo dei Poveri gli studenti che aderiscono al gruppo «Progetto Scienze Politiche» e che contestano lipotesi di essere accorpati a Lettere e Filosofia e Lingue perdendo così la possibilità di formare un unico percorso di studi con Giurisprudenza ed Economia.
Una scelta che sarebbe caldeggiata da parte dei docenti della facoltà che insegnano materie di carattere storico e che quindi vedrebbero più naturale un accorpamento con facoltà letterarie. La «fusione» tra le facoltà è una delle conseguenze della riforma Gelmini che però allarticolo 35 comma 3 del testo precisa che gli accorpamenti devono essere fatti secondo finalità didattica: «Con questo criterio lo sbocco naturale di Scienze Politiche non può essere che Giurisprudenza ed Economia, ricordando anche come la nostra facoltà sia nata proprio come ramo di Legge - spiega Luca Nocentini, tra gli attivisti del gruppo -. Chiediamo una maggiore attenzione a chi sta valutando questa decisione perché potrebbe avere un brusco impatto sui corsi di studio». In tanti, infatti, tra le aule dellAlbergo dei Poveri e di via Balbi stanno pensando a spostarsi in altri atenei nel caso in cui il Rettore optasse per la scelta di Lettere e Lingue.
Gli studenti prevedono un vero e proprio esodo verso altre città del Nord come Pavia o Torino e, manifesto degli studi alla mano, guardando le combinazioni a livello di laurea triennale, i corsi in comune con lettere sono solo quelli di Storia Moderna, Storia Contemporanea e Storia del Pensiero Politico.
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