La scimmia che fuma tradita dal cuore (ma non dalle bionde)

La scimmia che fuma tradita dal cuore (ma non dalle bionde)

Ti sia lieve la terra, vecchio Booie, passato alle cronache come «la scimmia che ha il vizio di fumare». Martin Colette portavoce del centro per la tutela della fauna selvatica WayStation, ha annunciato la morte del famoso scimpanzé, defunto all'età di 44 anni. Ora, conosco legioni di non fumatori o ex fumatori (i più talebani) che diranno «se l'è meritata, così come chi muore o si ammala ogni giorno con l'anello di fumo voluttuosamente rilasciato dalle labbra». Spiacente deluderli, ma pare che le bionde non siano state la causa che ha portato a morte lo scimpanzé. Si è trattato di problemi cardiaci per i quali era già in cura da tempo. Magari sono state le troppe caramelle con le quali Colette aveva sostituito la sua voglia di sigarette.
Tra l'altro sono note altre scimmie fumatrici, morte di vecchiaia quando ancora gustavano le loro dieci Lucky al giorno. É il caso di Charlie, vissuta ben 52 anni in un giardino zoologico sudafricano. É il caso di Feii, la scimmia cinese che ha imparato a fumare, raccogliendo i mozziconi accesi buttati dai visitatori nella gabbia. É vecchia e pare ancora in ottima salute.
Booie era arrivato nello zoo che l'ospitava, vicino a Los Angeles, nel 1995, dopo avere riacquistato «la libertà» dai laboratori di vivisezione, dove probabilmente era stato istruito a fumare ed era stato condizionato a seguire certi esperimenti attraverso l'uso di dolci e caramelle. E, più del fumo, questa era diventata la vera «droga» per Booie. Colette stessa ammette che svezzarlo dal fumo è stato relativamente facile, ma con cioccolatini e caramelle non c'è stato nulla da fare. Booie era diventato famoso nel mondo inizialmente per la sua dipendenza dalla nicotina e, in seguito, perché aveva imparato a dialogare con il linguaggio dei segni. «Booie vede che hai una caramella in tasca». Con pochi gesti, lo scimpanzé indicava la tasca di Colette dove era celato il bonbon e naturalmente, avendoci preso, pretendeva che questi finisse nella sua bocca golosa.
Gli scimpanzé sono, senza dubbio, le più abili e capaci scimmie antropomorfe. Di ciò hanno dato dimostrazione i numerosi test condotti su di loro in speciali stazioni di studio dei primati, ma anche i tanti documentari girati in natura. Questi animali acquistano rapidamente una vasta esperienza, sono grandi osservatori, abilissimi imitatori e usano in modo appropriato gli utensili da essi stessi fabbricati. Addirittura, come i test, hanno chiaramente indicato, gli scimpanzé sono capaci di ragionamenti logici. Arrivano a lavorare in cambio di denaro, per potersi procurare poi le leccornie di cui hanno voglia.
E si tenga conto che, in cattività diventano estremamente golosi. Ecco perché Colette è riuscita nell'intento di far smettere le bionde a Booie, ma ha dovuto ricompensare con qualcosa che gli piacesse le numerose apparizioni in TV e le frequenti performances nel suo giardino zoologico, dove dimostrava le sue capacità mentali utilizzando decine di frasi attraverso il linguaggio dei sordomuti.
Se in natura la vita media di queste scimmie è di 40 anni, in cattività possono arrivare a 60 e si deve tener conto che il loro sviluppo mentale va di pari passo con quello psichico.

Non si può mettere in gabbia uno scimpanzé e lasciarlo abbandonato, perché, in poco tempo intristisce si ammala e muore. Se invece gli si dona la possibilità di stabilire con il guardiano uno stretto rapporto può vivere felice per tanti anni. Specie se, qualche volta, gli si concede una bionda di sfruso.

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