Non lo sapevo ma c’è un aperitivo per bene. Fa parte della Milano per bene. È tutto per bene, nelle voglie e nelle parole di una città diversa, della città che è sognata dalla ciclofila Milly Bossi in Moratti, della metropoli che desidera la professoressa Ada Gigli, la quale ultima fa parte della stessa cordata politica alle prossime elezioni comunali, vota Pisapia Giuliano, ed è, tra parentesi tonda, quadrata e graffa, la consorte di Piergaetano Marchetti presidente della Rcs. C’è voglia di gente per bene, lo dichiara, in un video, infilato furbescamente tra gli altri, Lina Sotis.
L’immagine è di quelle toste, una libreria come sfondo, tanto per non far sembrare che trattasi di tintoria o spaccio aziendale, l’affabulazione è tipica di quel repertorio sofisticato e teatrale che comporta una speciale pronuncia delle vocali e delle sillabe, con la bocca che ricorda una parte del corpo delle galline, insomma una precisa mimica. Lo afferma, dicevo, Lina Sotis, una autentica professionista del settore, una docente di buona creanza, di braccia conserte, di posture eleganti, di parole educate, illustrate come una mousse di pensieri. Ficotis, come la chiamavano quando era davvero una sventola, o zia Lina come la chiamano i contemporanei in omaggio all’età comunque ben esibita con quella pronunzia di cui sopra, Lina Sotis, dunque, si schiera a favore e a fianco di Ada Gigli, senza citare il cognome per evitare un conflitto di interessi, essendo la stessa Sotis firma illustre delle pagine del Corriere della Sera.
Insomma è cosa buona e giusta, per chi tiene famiglia, portarsi avanti con il lavoro, epperò lo si dovrebbe fare con un certo bon ton, caratteristica principale, anzi materia di studio e di docenza della stessa giornalista. Ma qui si tratta di fare propaganda per una Milano diversa, meno arrogante, una Milano che sia affidata a persone che vogliono la bellezza dalla parte interiore e non esteriore, una Milano per bene. Dal che si dovrebbe dedurre, anzi si deduce eccome, che la sua erede in casa di Gianmarco Moratti (ex marito), al secolo Letizia Brichetto, sindaco attuale della città, sia una scostumata, la portabandiera e la portavoce non retta, non buona, non democratica, non precisa che sono gli aggettivi qualificativi che Lina Sotis elenca e attribuisce alla professoressa Ada Gigli.
Debbo ritenere che Sotis abbia un rapporto difficile con le città italiane: è nata a Roma ma ha definito la capitale «meretrice e corruttrice», dunque non per bene nemmeno quella, anche se di Milano ha saputo dire che è «generosa, si può vivere qui anche attorniati dal grigio», dipende se il grigio, non quello di Gaber, sia preferibile in zona Brera o dintorni. Insomma per una studentessa delle Ancelle del Sacro Cuore, in castigo tre giorni per colpa di un tema azzardato, per una liceale del Marymount, passata per un solo anno scolastico in una scuola pubblica ma poco adatta a stare con la gente non per bene, è normale scegliere una nuova strada politica, dopo il tricolore del Pli di Giovanni Malagodi (la libertà la paghi ma la godi, era lo slogan elettorale del tempo) adesso il futuro ha il colore dell’arancia, il movimento di Milly Moratti in sostegno del Pisapia, insieme con la voce e il pensiero di Ada Gigli in Marchetti, donne per bene non come quella sciura Letizia che ha preso il posto suo nel cuore di Gianmarco ma non ha capito che cosa sia e debba essere Milano.
Meglio l’Ada Gigli che
essendo Marchetti fa «per bene», meglio l’ex cognata Emilia detta Milly, si resta sempre in famiglia, si porta, come omaggio, un’arancia ma si sta dalla parte opposta della tavola, apparecchiata con eleganza. Anzi con bon ton.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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