Ora se ne accorgono proprio tutti. Persino gli stessi che due giorni fa si sono ufficialmente schierati a favore dei violenti. Ora non bastano più le risme di carta nella stampante per registrare il fiume di comunicati di «ferma condanna» e di «solidarietà» alle vittime. Quello che era già accaduto a Genova in occasioni di altre manifestazioni messe su con la scusa di contestare la riforma Gelmini e il governo in generale, quello che in grande e grave stile era già accaduto a Roma il giorno della fiducia, si è ripetuto mercoledì sera a Piccapietra. Ma stavolta i violenti lhanno combinata grossa. Hanno dato lassalto alla redazione del Secolo XIX. E sono finiti sotto accusa da parte di tutti. Hanno fatto esattamente ciò che finora gli era stato consentito senza che nessuno dicesse nulla. Ma si sono improvvisamente trovati tutti gli indici puntati contro. Tra questi, anche il nostro.
Quello che finora era in beata solitudine a denunciare la violenza crescente.La solidarietà ai colleghi del Secolo XIX, ai funzionari e agli impiegati della Cisl, agli attivisti e ai simpatizzanti della Lega Nord, (...)