Erica Orsini
da Londra
«Il mancato accordo sul bilancio di lungo termine è il risultato dello scontro tra chi vuole unEuropa proiettata verso il futuro e chi preferisce rimanere intrappolato nel passato». Non la manda certo a dire il ministro degli Esteri britannico Jack Straw. Allindomani del fallimento del vertice europeo sulle prospettive finanziarie dellUnione, Straw difende la posizione del suo governo accusato da molti di essere stato una delle cause della nuova crisi. Il secco «no» al congelamento del rimborso britannico, ottenuto in passato da Margaret Thatcher, secondo francesi e tedeschi ha infatti condotto il dibattito in un vicolo cieco. La Gran Bretagna però non la pensa affatto così e seppur più diplomaticamente della lady di Ferro («È semplice: voglio indietro i miei soldi», disse infatti nel 1984 quanto ottenne il rimborso), fa capire che se si vuole trovare una collaborazione vera, qualcosa nellUnione deve cambiare.
«È un giorno molto triste per lEuropa», ha dichiarato Straw ieri nel corso di unintervista alla Bbc ammettendo che le ultime trattative conclusesi senza successo hanno provocato una forte tensione nelle relazioni tra i leader dei Paesi europei. Tuttavia, ha suggerito il braccio destro di Tony Blair, qualcosa ancora si può fare per questEuropa ora così fragile e il fallimento del bilancio può tradursi in «una nuova opportunità». Un po come lo possono diventare i due «no» dei referendum francesi e olandesi alla Costituzione europea. «È un messaggio dei cittadini europei che i leader dei 25 devono ascoltare attentamente», ha detto ancora Straw ripetendo che un certo modello europeo vecchia maniera ha ormai fatto il suo tempo. «Cambiamenti fondamentali ci attendono - ha concluso il ministro - e lEuropa non può sottrarvisi». Né intende farlo la Gran Bretagna che dal primo luglio è pronta ad assumere la presidenza del semestre europeo con tutte le responsabilità che le competono e a portare avanti il difficile dibattito.
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