Milano - "Impossibile": così il sindaco di Milano Letizia Moratti ha liquidato l’ipotesi che l’ex assessore alla Cultura, cui ieri ha ritirato le deleghe, possa restare in Giunta. Secondo quanto riferito da alcuni giornali, infatti, il critico d’arte avrebbe espresso l’intendimento di non dimettersi dall’incarico, restando "assessore al nulla". Il sindaco Moratti, sollecitata dai cronisti, ha ribadito le ragioni che l’hanno spinta a licenziare l’assessore. "È venuta meno la fiducia - ha affermato il primo cittadino milanese - per mancanza di rispetto nei confronti della giunta".
Sgarbi: "Con il sindaco nessun dialogo" Con il sindaco Moratti "nessuna possibilità di dialogo". Il giorno dopo la clamorosa rottura, l’assessore alla Cultura continua a difendere le sue ragioni e rivela di averne già parlato ieri sera con Berlusconi. "Ho ricevuto il consenso di Maroni, Castelli e Berlusconi", dice Sgarbi. A Berlusconi, l’ormai ex assessore alla Cultura di Milano, spiega di aver sottolineato "l’insensatezza delle offese ricevute. Io ho fatto solo bene per la città - sostiene - ho difeso Berlusconi da chi lo insultava e gli dava del fascista come l’architetto Daniel Libeskind. Sui grattacieli di Milano la penso come Berlusconi, difendo la città contro una intollerabile speculazione".
A questo punto, sottolinea, "eliminare uno scomodo mi sembra una forma di grossolana ingenuità da parte del sindaco". Anzi, ribadisce, "è la Moratti che è fuori dalla linea, è lei che manca di rispetto verso i cittadini non avendo la capacità di opporsi alla speculazione". Quindi, niente dialogo: "Non lo posso accettare - spiega Sgarbi - quando invece di essere ringraziato vengo cacciato. Non voglio favori, ma giustizia".
Quanto alla possibilità di essere chiamato a fare il sottosegretario ai Beni Culturali, ruolo per il quale Sgarbi si è in più di un’occasione
candidato: "Ne ho parlato con Berlusconi - rivela - lui mi ha detto che ne parlerà con Bondi". Ma c’è la possibilità che questo avvenga? "È un’ipotesi politica rispettabile - conclude - ma non decido io, decide Berlusconi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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