Una piccola molecola in grado di distruggere le cellule tumorali nel carcinoma papillare della tiroide, il più comune dei tumori della tiroide, è stato identificato in laboratorio, da un gruppo di ricercatori della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, guidati da Maria Grazia Borrello dell'Unità meccanismi molecolari del dipartimento di oncologia sperimentale e medicina molecolare. Lo studio, finanziato dall'Airc, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Oncotarget e presentato a Monaco di Baviera al congresso europeo dell'European association for cancer research. I ricercatori hanno scoperto che una molecola generalmente presente a bassi livelli nel carcinoma della tiroide quando reintrodotta agisce «intossicando» le cellule tumorali. La sua produzione, infatti, porta le cellule del tumore a riempirsi di liquido extracellulare fino a scoppiare causando una morte in massa di queste cellule. Questo meccanismo attraverso il quale la molecola agisce si chiama metuosi, dal verbo greco «metuo», ossia bere fino all'intossicazione. Il processo di metuosi, identificato per la prima volta dal ricercatore statunitense William Maltese nel glioblastoma, ad oggi è ancora poco conosciuto e differente dalla più nota forma di morte cellulare chiamata apoptosi che innesca meccanismi di autodistruzione delle cellule. «Questo risultato spiega Maria Grazia Borrello - è d'interesse sia per i pazienti con carcinoma papillare della tiroide, sia in generale per terapie antitumorali innovative.
Il carcinoma papillare della tiroide è in costante crescita e sebbene abbia una buona prognosi per la sua risposta ai trattamenti chirurgici o radioterapici, nel 10% dei casi è resistente alle terapie tradizionali».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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