ALLA SCOPERTA DEL SUDAN

nostro inviato a Meroe (Sudan)

Il viaggio in Sudan può cominciare in aereo, seduti vicino a una meravigliosa suora veneta che torna nel suo presidio sanitario. E bevendo l’ultimo bicchiere di vino prima di tornare lì dove è proibito, vi racconta quanto sia bello dedicare la vita a chi soffre. Terra millenaria il Sudan, che per gli antichi fu la Nubia. Magico ponte tra il mondo islamico affacciato sul Mediterraneo egizio, greco o romano e l’Africa più nera con tutto il suo fascino e mistero. Nel Paese più esteso del continente, dove scorre il fiume più lungo e celebrato della nostra umanità. Quel Nilo che è fonte di storia e fertilità anche per la terra dei faraoni neri. Come Piankhi che governò da 744 al 716 a.C. e fu capostipite di quella mitica XXV dinastia che conquistò l’Egitto e dominò sui due regni. Civiltà prospera per secoli anche in epoca cristiana, quando quella egizia era già tramontata.
Oggi il Sudan significa deserti, sabbie del mesozoico e rocce preistoriche. Miniere d’oro che fecero gola agli egizi e siti archeologici ancora da scoprire interamente. Come le meravigliose piramidi kushite, aguzze e leggere, da visitare senza all’orizzonte nemmeno un’anima. O le tombe ipogee dalle pitture murarie con la pesa del cuore del faraone (alla fine sempre buono e dunque meritevole d’eternità). Dovrete spostare insieme alla guida la sabbia del Sahara per ammirare un meraviglioso bassorilievo su una tomba nella necropoli di Meroe, perché il Sudan è uno dei pochi Paesi in cui ci si sente ancora più viaggiatori che turisti. Sulle tracce delle tante civiltà che qui si sono incontrate: egizi, cristiani, arabi o inglesi. Tanto che gli archeologi la considerano oggi una delle mete più interessanti inseguendo le tracce di Apedemak, il dio leone raffigurato nel tempio di Naga. O di Khnum, il dio ariete che creava gli esseri con la sua ruota da vasaio e liberava la piena benefica del Nilo sollevando il sandalo posato sui flutti. O del faraone Taharqa e la colonna di geroglifici che evocano la perpetua resurrezione dell’anima di suo padre nell’eternità di luce in compagnia dei giusti. Come i resti coloniali e le storie della liberazione del Sudan dal governatorato britannico nel 1885 sotto la guida del Mahadi, il «messia» venerato che rovesciò l’esercito turco e liberò la sua terra dal dominio egiziano e inglese. Ottima guida è Sudan. Nubia e regioni del nord di Maurizio Levi e Massimo Bocale, edizioni Polaris.
Partite magari dalla capitale Khartoum e dall’Holiday Villa, l’hotel in stile coloniale sulle sponde del Nilo Blu. Costruito nel 1902, ospitò la regina Vittoria e Winston Churchill. In Sudan opera il milanese «I Viaggi di Maurizio Levi» (tel. 02-34934528, www.deserti-viaggilevi.it ) che nel cuore della Nubia ha realizzato e gestisce le uniche due strutture ricettive di charme: il campo tendato fisso di Meroe con vista sulle meravigliose piramidi della necropoli reale dell’antica capitale e il Nubian Rest House di Karima, di fronte ai templi del Jebel Barkal, la montagna sacra degli antichi nubiani. Da non perdere il museo di Khartoum, il colorato mercato di Omdurman, il deserto del Bayuda con i suoi coni vulcanici ed i pastori nomadi fermi con le loro mandrie e carovane di dromedari ai rari pozzi come in scene bibliche, gli imponenti templi di Naga e di Musawwarat, la necropoli e la città reale di Meroe, per secoli baluardo di civiltà verso l’Africa nera, le tombe sotterranee affrescate di stile egiziano a El Kurru, il tempio egizio di Amon nel Jebel Barkal, protetto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità e i villaggi contadini sul Nilo con le case dipinte, il tempio di Soleb, monumento egizio in Sudan, i resti della città predinastica di Kerma, le chiese paleocristiane di Old Dongola, i templi del Jebel Barkal, l’Olimpo dei Nubiani protetto dall’Unesco, il deserto sassoso del Bayuda con i suoi coni vulcanici, le aguzze piramidi delle necropoli reali.

Da non perdere assolutamente la danza dei dervisci che ruotano in cerca dell’estasi il venerdì prima del tramonto nei sobborghi di Omdurman, di fronte alla qubba (tomba) del predicatore Sheikh Hammad el Nil.
Partenze mensili con voli Lufthansa (Milano e Roma) da ottobre ad aprile, pernottamenti in tenda e in alberghi in pensione completa, guida italiana, quote da 2.890 euro.

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