Cronache

Scoppia la guerra contro il fangodotto

«I problemi si risolvono, non si spostano», questo gridano forte e chiaro gli abitanti della Valbisagno puntando il dito contro la giunta di Tursi. Da vent'anni le vasche di trattamento dei liquami del depuratore della Foce sono state posizionate alla Volpara, da pochi mesi il sindaco e gli assessori competenti hanno deciso di spostare l'impianto dal Rio del Veilino. Una nuova servitù per gli abitanti della zona sopra il cimitero monumentale di Staglieno che in segno di protesta hanno organizzato il comitato spontaneo di via delle Banchelle. «È da poche settimane che siamo venuti a conoscenza dello spostamento del fangodotto a poche centinaia di metri dalle nostre abitazioni - dice la responsabile del comitato -. Una struttura che andrebbe a minare il verde e la nostra salute». Tursi sembrerebbe prendere le decisioni a tavolino, senza procedere a sopralluoghi per controllare l'idoneità delle zone soggette ad edificazioni. Un'accusa che solleva il consigliere comunale di Alleanza Nazionale Giuseppe Murolo. «C'è stata recentemente - spiega - una delibera che riguarda la riqualificazione di tutte le aree di proprietà Amga. In questa delibera c'è la riserva di presentare un ulteriore documento nel quale verrà ufficializzato lo spostamento del fangodotto dalla Volpara al Veilino. Credo che i problemi per i genovesi in questo modo non si risolvano ma si spostino». Un grande fangodotto da cui verrebbero emanati odori insopportabili, che invaderebbero la zona fino ad entrare nelle abitazioni.

Un mostro di ferro e cemento che ucciderebbe il verde e abbruttirebbe la collina sulla quale, tra l'altro, è stato da poco ristrutturato il Ponte Sifone.

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