Michele Anselmi
da Roma
Vabbè, facciamo finta di credere che tra la Mostra di Venezia e la Festa di Roma sia scoppiata la pace, che i due festival rinunceranno a infliggersi colpi bassi, all'insegna del fare sistema, eccetera. Però, intervistato l'altro giorno dal Gazzettino, il direttore Marco Müller ha confessato: «L'unico rimpianto vero è per The Departed di Scorsese, perso per poche settimane. D'altronde ora è ai test di post-produzione, non è pensabile che il regista potesse consegnarlo così». Già, non è pensabile. E infatti, al 90 per cento se non di più, The Departed si vedrà in anteprima (forse europea) a Roma, visto che esce subito dopo nelle sale italiane, a metà ottobre, distribuito dalla Medusa. La quale, come forse ricorderete, non è proprio in buoni rapporti con Venezia dopo l'esclusione del caldeggiato Viaggio segreto di Roberto Andò.
Insomma, alla fine il direttore Giorgio Gosetti è riuscito a portare a casa l'ambita preda. Nessuna conferma, per ora, ma il suo «potrebbe», seguito da un «speriamo che la cosa si riesca a fare», fa il paio con quello di Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa. Non che Letta abbia visto il film, la prima copia arriverà dall'America a metà settembre, ma tutto sembra congiurare perché la gangster-story diretta da Scorsese, il cui debutto americano è previsto proprio in quei giorni, dia lustro alla Festa veltroniana, apportando nuovo glamour divistico (sono già attesi Connery e De Niro).
Del resto, quale timoniere di festival non vorrebbe avere The Departed? Reduce da due non fortunati kolossal in costume, Gangs of New York e The Aviator, il 64enne regista newyorkese ha ingaggiato per la terza volta di seguito Leonardo DiCaprio, affiancandogli un supercast da brivido: Matt Damon, Jack Nicholson, Mark Whalberg, Alec Baldwin, Martin Sheen. Una parata di lusso per un noir poliziesco da 50 milioni di dollari che allinea, tra i suoi produttori, la società «Plain B» creata da Brad Pitt e l'ex moglie Jennifer Aniston. Intervistato qualche mese fa sul set da Marco Giovannini, per Ciak, Scorsese ha così sintetizzato il suo rapporto col film: «Mi affascina la natura ambigua dei personaggi, il bizzarro gioco del fato che li attende. Poliziotti o gangster, tutti sembrano mentire». Non a caso, in una scena del film, il boss della mafia incarnato da Nicholson (si chiama Frank Costello, il che ha destato qualche ironia tra i fan), teorizza sornione: «Poliziotti o criminali, quando sei di fronte a una pistola carica dove sta la differenza?».
Girato in una New York travestita da Boston, per via degli sgravi fiscali, The Departed porta sin dal titolo, così simile all'italiano «dipartita», il senso di una complicata partita a scacchi con la morte. All'origine del progetto c'è un film girato a Hong-Kong nel 2002, ribattezzato in inglese Infernal Affairs. Un successo senza precedenti al box-office orientale, tanto da trasformarsi in una trilogia benedetta, con seguito e antefatto, per il regista Andrew Lau, poi chiamato a collaborare alla sceneggiatura americana, firmata da William Monahan, lo stesso di Le Crociate. Trattasi dunque di remake, merce che va forte oggidì a Hollywood, ma non per questo Scorsese s'è tirato indietro; anzi, deve averlo divertito l'idea di misurarsi con l'originale, trapiantando nella vicenda ossessioni estetiche e riferimenti criminali, stavolta in salsa irlandese.
Chi ha visto il film, lungo due ore e venti, fitto di sparatorie e brutalità, ha detto meraviglie delle prove offerte dai due protagonisti, cioè DiCaprio e Damon, nei panni di Billy Costigan e Colin Sullivan. Entrambi sono «infiltrati», ma in campi avversi: Billy, dopo essersi fatto un anno di carcere per apparire credibile, è riuscito a farsi accettare dalla mafia irlandese, conquistandosi la fiducia del boss; Colin, invece, dalla sua scrivania di poliziotto stimato passa le informazioni alla criminalità, senza che al Dipartimento nessuno sospetti niente. Ma il gioco non può durare, e infatti a ciascuno dei due sarà affidato il compito di smascherare la spia rivale, con effetti inattesi sul piano umano: giacché la fidanzata di Colin è una psicoanalista che ha in cura Billy, vittima di frequenti attacchi di panico.
Un po come succedeva in Heat di Michael Mann, con la supercoppia Pacino-De Niro, le due star si fronteggeranno solo negli ultimi venti minuti, in un susseguirsi di colpi di scena. A Hollywood ci si chiede se The Departed sia il film che finalmente regalerà l'agognato Oscar, tante volte mancato, a Scorsese.
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