Lo scorso anno incassati oltre 200 milioni di euro

È la prima casa da gioco in Europa, con oltre 1.050.000 presenze annue, circa il 20% delle quali registrato nelle storiche sale del palazzo di Ca’ Vendramin Calergi sul Canal Grande e il resto nella sede di terraferma di Ca’ Noghera, nei pressi dell’aeroporto Marco Polo. Il Casinò di Venezia, che è anche il più antico, ha incassato lo scorso anno più di 200 milioni, per una quota pari al 38% del giro d’affari totale delle case da gioco italiane. Con oltre settecento addetti, tra personale interno e delle società terze, e un indotto che si misura soprattutto nell’ambito delle attività turistiche del territorio, il Casinò di Venezia è un articolato sistema economico che sfrutta opportunamente la segmentazione della clientela. Da un lato la sede di Ca’ Vendramin Calergi, che ospita la casa da gioco dal 1946, punta su un target di buona capacità di spesa, composto in prevalenza da turisti; dall’altro la sede di terraferma attira clienti in prevalenza locali, che a Ca’ Noghera trovano un casinò all’americana, in stile Las Vegas. Oltre i due terzi degli incassi complessivi originano da questa sede, con una spesa media dei clienti inferiore alla giocata pro capite nella sede di città d’acqua. L’attuale crisi morde anche il gioco, se è vero che l’esborso medio si è ridotto quest’anno da 200 a circa 120 euro.

Il calo colpisce soprattutto i tavoli verdi, con i giochi francesi sempre meno gettonati, a tutto vantaggio di quelli elettronici, su cui si indirizzano le preferenze degli appassionati: un orientamento comune a tutte le case da gioco, senz'altro legato al cambio generazionale.

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