Francesco Rizzo
Mani gelide, nuvole nella testa, nervi tesi. Sono gli effetti del virus che si aggira per la finale scudetto del volley e che colpisce solo le squadre che giocano in casa. Lo conferma gara 4 disputata ieri al Palaverde tutto esaurito: era il match-point per Treviso, pronta a festeggiare il quarto titolo di fila, si è risolta con il successo di Macerata per 3-1. Il fattore campo salta così per la quarta volta, roba da annali. Si dirà che è uno spot per il gioco ma domenica, a Osimo (An), nello spareggio senza domani, il cardiologo sarà obbligatorio.
Il centrale dei marchigiani Rodrigao guida la risposta al primo break orogranata (7-7), ma è il cubano Dennis, a muro e in battuta, a firmare un 11-16 già letale, che i veneti limano solo con una sfuriata di Cisolla. Vermiglio, in regia, è teso e impreciso, Macerata invece gira bene e fa suo il primo set (22-25). Treviso è più fallosa e cede pure un secondo parziale mozzafiato: Miljkovic annulla un set point, ancora Dennis spara due ace ed è 0-2 (24-26).
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