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Scudo fiscale, dopo il blitz la Svizzera contro Roma: "Una razzia sulle banche"

Il ministro degli Interni di Berna dopo i controlli di gdf e agenzia delle Entrate in 76 filiali elvetiche: "Atto discriminatorio, razzia sulle banche". Convocato l'ambasciatore

Scudo fiscale, dopo il blitz 
la Svizzera contro Roma: 
"Una razzia sulle banche"

Berna - La mosca al naso. E' difficile farla saltare agli imperturbabili svizzeri, ma quando succede sono dolori. L’ambasciatore italiano a Berna sarà convocato dalle autorità svizzere che hanno reagito oggi alle perquisizioni condotte ieri in Italia da agenti della guardia di finanza e dell’agenzia delle Entrate in 76 filiali di istituti finanziari svizzeri. Il ministro degli Interni elvetico, Pascal Couchepin, ha definito l’operazione "un atto discriminatorio" e una "razzia" nei confronti delle banche elvetiche. La situazione "ci preoccupa", ha aggiunto citato dall’agenzia di stampa svizzera Ats. La Svizzera - ha annunciato il portavoce del governo elvetico - convocherà l’ambasciatore italiano a Berna, dovrà fornire spiegazioni "su un’azione percepita come discriminatoria dal Consiglio federale".

I controlli Sono complessivamente 76 le filiali di banche svizzere e di uffici bancari collegati a intermediari elvetici o situati nei pressi di San Marino controllati, ieri mattina, dal Fisco italiano. Le verifiche si sono concentrate sull’adempimento da parte di banche e intermediari finanziari degli obblighi di comunicazione all’archivio dei rapporti finanziari, che l’Italia ritiene fondamentale per la lotta all’evasione fiscale internazionalie. Il blitz è arrivato dopo l’esplosione delle tensioni tra governo italiano e Confederazione elvetica sulla sanatoria per i capitali esportati illegalmente all’estero.

Le banche Ubs ha confermato di aver ricevuto le ispezioni. Credit Suisse non ha commentato. La Svizzera protesta perché è rimasta fuori dalla lista di 36 Paesi collaborativi diffusa con la circolare applicativa dello scudo fiscale. L’esclusione vincola chi ha esportato illecitamente capitali in Svizzera a sanarli tramite il regime del rimpatrio. Esiste una forma alternativa di rimpatrio che non prevede il rientro fisico dei capitali in Italia ma alla Svizzera non piace perché riduce le commissioni che le banche ticinesi ottengono dalla gestione delle attività.

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti giustifica la mano dura con la Svizzera lamentando la sistematica evasione dell’euroritenuta, il sistema attraverso il quale i Paesi non europei retrocedono ai Paesi dell’Unione il gettito dei capitali investiti fuori dall’Ue.

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