Una scuola agli immigrati egiziani Per l’ex prefetto è un «diritto»

Un «sì» anche al nuovo progetto di un istituto italo-arabo in città

Augusto Pozzoli

Gli immigrati egiziani hanno diritto ad avere una loro scuola. Lo ha dichiarato il candidato sindaco dell’Unione Bruno Ferrante durante un incontro promosso presso l’auditorium San Carlo di via Matteotti da «Insieme», l’associazione che, in seguito alla chiusura della scuola di via Quaranta, sta cercando di assicurare dei corsi di doposcuola ai bambini che non hanno accettato di frequentare le scuole statali.
A chi gli chiedeva che cosa pensava di un progetto di scuola bilingue, italo araba, che si sta elaborando in via Ventura 4, Ferrante ha risposto senza mezzi termini: «Per legge esiste libertà di aprire una scuola.
Ce l’hanno a Milano americani, francesi, tedeschi, ebrei: perché non possono averla altre nazionalità? Se si rispettano le regole, non credo che si possa avere obiezione alla realizzazione della scuola bilingue che si sta elaborando».
Il candidato sindaco dell’Unione, insomma, la vede in modo diametralmente opposto rispetto al candidato della Cdl Letizia Moratti che già come ministro dell’Istruzione ha sempre sostenuto che i figli degli immigrati per integrarsi devono frequentare la scuola Statale. Ferrante ha poi colto l’occasione per chiarire la linea complessiva sua e dell’Unione sul problema dell’immigrazione. Ha quindi annunciato alcune iniziative decisamente in controtendenza rispetto alla politica amministrativa degli ultimo decenni: «Occorre modificare lo statuto che regola i consigli di zona – ha annunciato –. Anche gli immigrati che vivono e lavorano da anni nella nostra città devono avere diritto di rappresentanza e, almeno per gli organismi del decentramento devono poter avere diritto di voto». Ha poi criticato il fatto che le regole che governano i rapporti con gli immigrati siano quasi esclusivamente di tipo poliziesco, a partire dal rinnovo del permesso di soggiorno.
«Il Comune – ha continuato l’ex prefetto – anche per gli immigrati deve diventare l’interlocutore principale. Per questo ritengo che, come si è fatto già in altre città, gli sportelli comunali devono essere aperti anche per istruire le pratiche per il permesso di soggiorno».
Per Bruno Ferrante un positivo rapporto con gli immigrati è una delle caratteristiche fondamentali del suo programma di sindaco.

«Sostenere i loro diritti – ha detto ancora – vuol dire creare condizioni generali di vita più solidale e tranquilla. Anche nell’interesse degli stessi milanesi».
L’ex prefetto intenderebbe coordinare l’intera questione attraverso la creazione di uno specifico assessorato dell’immigrazione.

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