Milano - Rosse e blu. Colorate, allegre, pratiche con quei tasconi laterali dove ci si possono infilare matite, gomme e temperini. Eccole le divise che ha scelto il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, per le scuole elementari. Altro che grembiule nero e fiocco rosa o giubbotto nero e fiocco blu. Indietro non si torna.
Quell’abbigliamento appartiene al passato. Per i bambini delle elementari di oggi va proposto uno stile moderno e casual. Una divisa che non scimmiotti né il vecchio grembiule né la divisa del college anglosassone. Meglio dunque una semplice polo in tinta unita unisex da infilare sopra gonne a pieghe dotate di tasconi multiuso o sopra comodi pantaloni che si adattano bene a maschietti e femminucce.
La scelta del neo ministro è stata fatta. E a settembre «i grembiuli» del nuovo millennio saranno sfoggiati dai bambini delle elementari di una scuola di Segrate che ha accettato il nuovo look per i suoi studenti. Ma, sia chiaro, non c’è stata alcuna imposizione. Ogni istituto, infatti, è libero di decidere che look scegliere per i propri studenti. L’intento della Gelmini è quello di trasmettere un messaggio ai dirigenti e agli insegnanti: l’abito non fa il monaco, ma la divisa fa lo studente. Perché a scuola ormai se ne vedono di tutti colori: c’è chi veste jeans e magliette griffate e chi si infila abiti modesti, che spesso diventano motivo di scherno dei compagni più fortunati. Almeno in classe i bambini devono sentirsi tutti uguali. Da qui la proposta del ministro che si è concretizzata nonostante il polverone sollevato dal solito fronte del «no» timoroso di un ritorno al passato. In realtà, l’idea ha raccolto molti consensi tra addetti ai lavori. Soprattutto delle maestre che si trovano quotidianamente a dover fronteggiare abiti improponibili anche per i più tolleranti. «Un giorno un ragazzino di quarta elementare si è presentato il classe in canottiera con la scritta: Mucho mierda – racconta Marika, una maestra di Mariano Comense -. Gli ho consigliato di presentarsi il giorno dopo con una maglietta a mezze maniche e la sua mamma ha protestato dicendo che la scuola non dev’essere un convento di suore». Marika ha cambiato scuola e in quell’attuale si usa rigorosamente il grembiule. Con sua grande soddisfazione.
Per disegnare la divisa scolastica modello, nata all’insegna della discrezione, ha chiesto aiuto alla cooperativa Alice, che si avvale della sartoria interna al carcere di San Vittore. Il costumista, Alessandro Brevi, si è messo al lavoro e ha schizzato diversi bozzetti.
Tutti gradevoli, nessuno che avesse a che fare con il vecchio grembiule. La scelta è caduta sui modelli che pubblichiamo in questa pagina. Che chiunque potrà prenotare alla cooperativa di San Vittore. E fare anche una buona azione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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