A scuola banchi con lo sponsor, 70 euro a «inserzione»

Banchi e suppellettili scolastiche a disposizione degli sponsor, a circa 70 euro l’uno. Lo ha deciso la provincia di Barletta-Andria-Trani. Per ridurre l’impegno finanziario a proprio carico, l’ente ha messo a disposizione di sponsor privati le suppellettili delle sue scuole, fissando la tariffa a 69,80 euro (Iva esclusa). In cambio del denaro le aziende potranno pubblicizzare la propria attività su una placca sistemata sugli arredi. Il bando scade il prossimo 30 novembre. Un’iniziativa che ha riscosso diversi generi di reazioni, almeno tra gli studenti, divisi sull’ipotesi di prevedere la fornitura alle scuole di arredi scolastici in cambio di una targhetta con su scritto il nome dell’azienda «benefattrice». Se per Giovanni Basini, presidente di Alternativa studentesca, «l’idea testimonia uno spirito di buona amministrazione, di apertura all’iniziativa privata da parte dell’amministrazione locale ed andrebbe diffusa senz’altro in tutta Italia, per mettere a regime il patrimonio scolastico ed evitare di doverlo finanziare solo con le tasse prese dalle tasche delle famiglie», le altre associazioni si dimostrano in disaccordo. «Questo bando - dice ad Apcom Sofia Sabatino, portavoce della Rete degli studenti - è la palese dimostrazione che le scuole non riescono più a fare fronte nemmeno all’amministrazione ordinaria: non è un’idea condivisibile perché mentre le scuole non sanno più come andare avanti si sposta la funzione prima dell’istruzione pubblica svincolata da interessi di parte». Dello stesso parere della Rete degli Studenti è anche Giorgio Paterna, coordinatore nazionale dell’Unione degli universitari: «Il punto è che le scuole sono costrette a ricorrere a finanziamenti esterni “facili“ perché gli sono stati privati 8 miliardi di euro». «Il problema - ha aggiunto il rappresentante studentesco - è che nelle scuole ci ritroveremo gli arredi con gli sponsor, mentre all’università si rischia fortemente di assoggettare la didattica alle pressioni delle aziende divenute “amiche“ e che in questo modo avranno anche sempre più peso all’interno dei nuovi Cda che il ministro Gelmini vorrebbe sempre più aperti agli esterni». «Sono anni che noi mettiamo in bilancio una quota destinata ad interventi nel sociale e tra questi per l’acquisto di materiale per le scuole come computer e altre attrezzature. Certo, un bando per l’acquisto di banchi è una cosa nuova, comunque è positivo che gli enti pubblici comincino a coinvolgere gli imprenditori in queste attività». È l’opinione dell’imprenditore barese della pasta Francesco Divella, che accoglie positivamente l’iniziativa della Provincia di Barletta Andria Trani che cerca sponsor per l’acquisto di banchi scolastici. «Gli enti pubblici finora hanno sempre tenuto lontani i privati da queste cose - aggiunge Divella - ma se facessero campagne di questo genere troverebbero decine di imprenditori disponibili a collaborare e specie nell’attuale situazione economica penso che sarebbe un vantaggio per tutti».

Qualche perplessità Divella la esprime invece sulla idea di fissare con una targhetta sui banchi il nome dello sponsor. «Noi non facciamo mettere nessun nome per segnalare il contributo - dice - mi sembra una esagerazione, comunque è giusto coinvolgere le imprese nel sociale e nella formazione».

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