Milano - Il ministro Gelmini, parla della riforma del sistema universitario, nel corso della presentazione dell'anno accademico del Politecnico di Milano. Servono riforme vere, "non di
facciata", ha detto il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini
nel suo messaggio di saluto per l’inaugurazione dell’anno
accademico del Politecnico di Milano.
"Non condivido i giudizi sommari" Il messaggio del ministro per problemi tecnici è arrivato solo quando la
cerimonia (a cui non ha potuto partecipare per "motivi contingenti") era già
iniziata ed è quindi stato diffuso in seguito.
Nel testo Gelmini ha detto di apprezzare la «saggezza e prudenza" del
Politecnico che si è impegnato "in un dibattito serrato ma costruttivo". "È
in questo modo - ha aggiunto - sforzandosi di comprendere e dialogare che
riusciremo insieme a impostare le soluzioni migliori per rafforzare le nostre
università". "Non condivido i giudizi sommari e le critiche generiche - ha scritto il
ministro -. Nel nostro sistema universitario si registrano certamente
problemi anche seri e storture da raddrizzare ma ci sono migliaia di docenti
che svolgono con impegno e dedizione i loro compiti. È per loro e per il
futuro delle giovani generazioni, le quali si aspettano dall’ università
un’occasione irripetibile di crescita umana e professionale, che dobbiamo
sforzarci di lavorare in un clima di dialogo e rispetto".
Proteste-blitz durante l'inaugurazione Continuano le proteste nel mondo universitario. Questa volta, tocca ai giovani di destra che protestano, in modo plateale, contro i "baroni". Fabio Mastroberardino, studente appartenente ad "Azione universitaria", ha fatto irruzione nell’aula del Politecnico di Milano,
dove era in corso l’inaugurazione dell’anno accademico. Il giovane ha scelto il
momento subito precedente all’inizio del discorso del rettore per presentarsi
con uno striscione in mano sul quale c’era scritto "Voi baroni preoccupati
noi studenti disoccupati".
Mastroberardino ha avuto il tempo per un paio di slogan ma è stato subito
allontanato dalla sicurezza.
Contro gli sprechi dei baroni Sono quattro i giovani identificati che hanno
fatto irruzione nell’aula dove si sta svolgendo l’inaugurazione dell’anno
accademico. Tutti appartenenti ad azione universitaria hanno spiegato che
si è trattata di un'azione goliardica. "Finchè si parla - ha detto Fabio
Mastroberardino - di tagli tutti sono pronti a dire che non vanno bene. Noi,
invece, vorremmo una sorta di autocritica da parte dei docenti
dell’Università". Oltre all’esibizione dello striscione, la protesta che ha
interrotto la cerimonia di inaugurazione è stata accompagnata da volantini
sui quali è spiegato che si combattono gli sprechi universitari. Intanto, la
mobilitazione degli studenti prosegue all’esterno del Politecnico: in piazzale
della stazione bovisa un centinaio di giovani è impegnato in iniziative
culturali, mentre proprio all’uscita dell’istituto universitario un gruppetto di
lista aperta continua a prendere posizione a favore del rettore Giulio Ballio
che durante il suo intervento si è scagliato contro i "tagli indiscriminati" e il "sotto finanziamento di alcuni atenei italiani".
Fermati quattro studenti per un "picchetto" Sono quattro gli studenti dell’Istituto Magistrale Statale "Agnesi" di Milano denunciati dai carabinieri per "interruzione di pubblico
servizio"». I ragazzi, che hanno 17 e 19 anni, sono stati identificati stamane
mentre, insieme con ad altri ragazzi, stavano facendo un ’picchettò
all’ingresso della loro scuola. In particolare a essere denunciati sono stati
tre ragazze e un ragazzo, di cui due minorenni, dopo l’intervento richiesto
dal preside dell’Istituto di via Tabacchi.
Secondo i carabinieri il blocco dell’ingresso era finalizzato a una
successiva occupazione della scuola nell’ambito delle mobilitazioni per
protestare contro la riforma voluta dal ministro dell’Istruzione Mariastella
Gelmini. Gli studenti avevano anche appeso alle finestre dell’Istituto due
striscioni: "Occupiamo ma studiamo" e "Agnesi occupato".
Sempre intorno alle 9 di questa mattina i carabinieri hanno provveduto a
tagliare le catene che reggevano uno striscione con scritto "Se non
cambierà bloccheremo la città" messo sulle corsie del cavalcavia Bacula.
Lo striscione aveva creato un rallentamento del traffico.
Epifani: "Continueremo a stare con gli studenti" La Cgil continuerà a stare accanto agli studenti e chiede al
Governo di aprire il confronto con il sindacato e le rappresentanze degli
studenti sul tema dell’Università. Guglielmo Epifani, a Torino per l’attivo dei
delegati della Cgil, invita il Governo a non fare orecchie da mercante come
ha fatto per le richieste di confronto sul decreto Gelmini. "Questa volta il
Governo dovrebbe ascoltare, ma non sono sicuro che lo faccia. Sulla
scuola ha pagato, perché è stato lanciato un segnale d’avvertimento al
Governo". L’invito a non decidere prima di aver ascoltato studenti e
sindacati. Secondo Epifani con la manifestazione del 14 novembre
prossimo sulla ricerca si rischia di ripetere senza dialogo la grande
manifestazione che c’è stata per lascuola. E sull’Università attacca: "Ci
accusano di difendere i baroni, ma non è vero perché con i tagli che il
Governo vuole fare i baroni si salveranno e i giovani che meritano saranno
i primi a saltare. Noi continueremo a stare accanto ai giovani perché le
nostre ragioni sono vere, continueremo la nostra protesta".
Gasparri possibilista Il Pdl sembra meno rigido sulla sua posizione. Il presidente dei senatori di centrodestra Maurizio Gasparri apre uno spiraglio: "Nel 2009 l’università ha mezzi adeguati. Per il 2010 bisogna razionalizzare le risorse tagliando gli sprechi, ma evitando soluzioni affrettate. Siamo disposti a confrontarci con gli studenti e con i docenti che non vogliono difendere i privilegi dei baroni, ragionando ma sulla base della verità".
Formigoni critico "Sono d’accordo con voi, state facendo un buon lavoro". Così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha voluto salutare gli studenti di Lista aperta che questa mattina hanno inscenato una protesta all’esterno del Politecnico di Milano in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2008-2009. Formigoni quando è uscito è stato salutato da un coro da stadio di ragazzi che urlavano "Pubblica è l’università, noi studiamo non protestiamo". Il governatore lombardo mentre andava via ha detto di aver letto un volantino che gli studenti stanno distribuendo da questa mattina e "ho deciso di tornare indietro per dirgli che stanno facendo un buon lavoro, sono d’accordo con loro".
Veltroni:"Confronto se bloccano i tagli" Le proteste continuano proprio nel giorno in cui sembra che inizino prove di dialogo fra maggioranza e opposizione. "Vedo che il governo manifesta sull’università una preoccupazione e una attenzione nuove rispetto a quanto ha mostrato sinora. Ne prendiamo atto. Ma, se il governo è interessato ad aprire su questi temi un confronto in Parlamento questo sarà possibile solo a condizione che vengano sospesi e resi inefficaci i provvedimenti contenuti nella manovra finanziaria che impediscono, con tagli indiscriminati a scuola e università, ogni intervento necessario per il rilancio del nostro sistema formativo ed educativo". Lo ha affermato Walter Veltroni in una nota.
Anche Casini "La riforma della scuola e dell’università è necessaria, ma non si può fare con i tagli" spiega il leader dell’Udc, Pier Ferdinando
Casini. "Il governo - ha aggiunto Casini - non faccia un decreto sull’università, perché acuirebbe una spaccatura nel Paese che non ha ragione di esistere. Questo è il momento dell’unità, della serietà, del lavoro comune".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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