Roma - Da oggi tutti a studiare. Niente scappatoie, condoni o compromessi. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dei Cobas, che avevano chiesto la sospensione e l’annullamento dell’ordinanza del ministro, Giuseppe Fioroni, sul recupero delle carenze scolastiche. Una richiesta, scrivono i giudici amministrativi, «non sussistente», priva di fondamento.
Il ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, aveva già pronta la circolare annunciata nei giorni scorsi e l’ha immediatamente diramata in tutte le scuole non appena è stata resa nota la decisione del Consiglio di Stato. Nel documento la conferma di quanto detto in precedenza dal ministro: chi ha i debiti dovrà saldarli entro il 31 agosto e comunque prima dell’inizio del prossimo anno scolastico. Nessun’altra via d’uscita viene concessa oltre quella di mettersi alla scrivania con i libri aperti e tanta buona volontà. Un segnale di rigore quindi che indica la direzione che seguirà il governo per la scuola: quella della severità e del merito. Una fermezza che potrebbe avere per quest’anno come conseguenza, nel caso di studenti con molti debiti da recuperare, un aumento delle bocciature.
Il ministro però con la circolare va pure incontro alle difficoltà segnalate dalle scuole e dagli studenti. Agli istituti proprio per la realizzazione dei corsi vengono erogati 57 milioni di euro che si aggiungono ai 197 già destinati dal precedente governo al sostegno. Diventa meno rigida poi la gabbia organizzativa predisposta da Fioroni per l’organizzazione sia dei corsi di recupero sia delle verifiche.
La Gelmini lascia alla piena autonomia della scuole le scelte sulla consistenza oraria dei corsi; la modalità di utilizzo dei docenti anche di classi diverse; i modelli di intervento. Nessuna deroga invece sui tempi del recupero. Non sarà più possibile rimandarlo all’infinito: è previsto che recuperi e conseguenti verifiche «si concludano entro il 31 agosto» o ancora meglio prima, se le scuole si sono organizzate per tempo. «Eventuali proroghe saranno adeguatamente valutate anche in relazione alle implicazioni correlate all’avvio del nuovo anno scolastico. Le iniziative di recupero e la loro valutazione dovranno comunque concludersi entro la data di inizio delle lezioni».
L’organizzazione dei corsi e le successive verifiche infatti rischiano di avere una ricaduta pesante sul regolare avvio dell’anno scolastico. Come definire le classi non sapendo se consistenti percentuali di studenti passeranno o meno all’anno successivo? «I dirigenti scolastici potranno proporre eventuali variazioni alla consistenza delle classi già determinate in organico di diritto, anche in riferimento a rilevanti scostamenti nel numero degli studenti per classe, accertati o ipotizzabili, a seguito delle valutazioni al termine dei corsi di recupero», scrive la Gelmini. La circolare non si limita a definire la situazione contingente ma ribadisce pure che «le attività di sostegno e di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente del piano dell’offerta formativa» ed evidenzia la possibilità «di organizzare interventi di sostegno già nella fase iniziale dell’anno scolastico».
Sindacati ed associazioni dei genitori approvano. «Il ministro ha preso una decisione di buon senso - osserva il segretario nazionale Uil, Massimo Di Menna -. La scuola più è rigorosa più è democratica».
Anche i dirigenti scolastici, i più critici nei confronti dell’ordinanza Fioroni, apprezzano il fatto che la Gelmini ne abbia limato «gli aspetti più vincolanti» nel rispetto dell’autonomia delle scuole, scrive l’Anp, l’Associazione nazionale presidi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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