Scuola, stranieri cresciuti del 618% in dieci anni

da Milano

Vengono dall'Albania, dal Marocco, dalla Romania, dall'ex-Jugoslavia e dalla Cina. Sono concentrati prevalentemente in Emilia Romagna, in Umbria, nel Veneto e nelle Marche. Frequentano soprattutto le scuole tecniche e professionali anche se una buona parte aspira a divenire medico, ingegnere, economista, farmacista. Questo l'identikit dello studente straniero tracciato dal centro studi Sintesi di Venezia che ha analizzato le caratteristiche della formazione scolastica extracomunitaria in Italia. La presenza di alunni con cittadinanza non italiana è un fenomeno che si è sviluppato in maniera esponenziale nel corso degli ultimi venti anni. Mentre il numero complessivo di studenti si è ridotto, a causa principalmente del crollo demografico osservato in questi anni in Italia, si è invece rafforzata la presenza di stranieri: negli ultimi dieci anni, dal 1995 al 2005, infatti essi sono aumentati di oltre sei volte, precisamente del 618,5%, e negli ultimi venti anni di quasi quarantotto volte. Ma da dove provengono questi studenti? Oltre il 40% degli alunni stranieri arriva dalle regioni dell'Europa non facenti parte dell'Unione comunitaria.
Una percentuale rilevante è di appartenenza africana (25,4%) e in parte anche asiatica (14,8%), mentre coloro che giungono dalle Americhe e da altri paesi dell'Ue sono, rispettivamente, appena l'11,9% e il 4,7% del totale degli alunni con cittadinanza non italiana. Nell'anno scolastico 2004/2005 la nazionalità più rappresentata nelle scuole italiane è stata l'Albania con una quota del 16,7%, seguita a ruota dal Marocco (14,4%) e dalla Romania (11,5%).

I cinesi, che si trovano nella graduatoria dopo i cittadini della ex Jugoslavia, sono ancora una percentuale abbastanza ridotta (5,2%), ma rispecchiano fedelmente la presenza complessiva dei soggetti di questa nazionalità regolarmente residenti in Italia: 4,7%.

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