Sono sempre di più gli studenti della capitale muniti di videofonino che a scuola simprovvisano cineasti filmando scherzi, passatempi e altre scene di vario genere allo scopo di riversarli sul computer e mandarli in rete. Al punto che ormai si può incominciare a parlare di una vera e propria moda, scaturita con ogni probabilità dagli episodi di bullismo (fra i quali spicca senza ombra di dubbio quello in cui viene malmenato un ragazzo down) che di recente sono finiti su Internet sollevando nei media, e non solo, un discreto clamore.
Sui siti web dedicati ai video amatoriali se ne vedono di tutti i colori, basta dargli una sfogliatina. Gli alunni del liceo Orazio, per esempio, si sono dati battaglia nei bagni dei ragazzi brandendo le scope che solitamente vengono utilizzate dalle bidelle. Sul video, disponibile su Youtube, è riportato un commento significativo: «Listruzione italiana è sana e ben costituita ma ecco quello che succede quando una bidella lascia il carrello scoperto e due classi diverse che si trovano sullo stesso piano vi simbattono». Per fortuna però nel corso del filmato scopriamo che si tratta solamente di uno scherzo in cui i ragazzi fanno finta di prendersi a botte. Ma tuttavia il carattere emulativo di una ragazzata di questo tipo non può non destare qualche preoccupazione. Un altro video, intitolato «Lotte scolastiche», presenta due studenti che fanno a pugni in un laboratorio informatico con la musica del rapper Caparezza in sottofondo. Disposti ai lati della sala, i compagni assistono alla scena. Lautore del filmato si firma così: «Registrato da me, ragazzi incitati da me, video montato da me». In unaltra scuola un gruppo di studenti prende la stampella di una ragazza per recuperare, durante la lezione di filosofia, una coppa posizionata su un davanzale. Ciliegina sulla torta: a dar loro una mano cè anche il professore. Le cose vanno meno bene a degli alunni che, sorpresi mentre scherzano e scattano delle fotografie, si fanno duramente riprendere. Alla fine si sente il docente che urla inferocito: «I fascisti stanno nelle fogne, fate schifo». Al liceo Vailati di Genzano, invece, un ragazzo ha simulato una corsa utilizzando un secchio vuoto: ovviamente viene filmato e incitato dai suoi compagni di classe. Altrettanto agguerriti gli studenti dellItis Pacinotti che hanno accolto il professore con una coreografia simile a quelle usate negli stadi dalle tifoserie: urla e cartelli di ogni sorta («ciccio con te» e «provolone») ai quali linsegnante ha risposto con un sorriso imbarazzato.
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