Francesca Angeli
da Roma
«No ai ghetti. No alla scuola islamica di Milano che percorre una strada opposta a quella dellintegrazione. Lisolamento e la segregazione alimentano lo scontro fra civiltà e lItalia rischia di entrare in una spirale di violenza e xenofobia». Andrea Ronchi, portavoce di Alleanza Nazionale, si dice allarmato dalla piega presa dalla vicenda dellistituto aperto senza le necessarie autorizzazioni in via Ventura. Una preoccupazione che ovviamente non riguarda il fatto che la scuola non rispetti le norme igieniche o di sicurezza. Quella dellistituto islamico per Ronchi è soltanto la punta delliceberg di un più ampio problema culturale. La questione investe tutta lEuropa che annaspa di fronte alla spinta migratoria e alla complessità della convivenza di religioni e culture diverse. Oltretutto, osserva Ronchi, mentre molti Paesi europei stanno prendendo provvedimenti lItalia, o meglio il governo Prodi, procede per conto suo in una direzione sbagliata e pericolosa.
Perché la scuola islamica va chiusa?
«Perché listituzione di una scuola islamica va in senso opposto a un sano modello di integrazione. Quei bambini devono frequentare le nostre scuole, imparare la nostra lingua, apprendere la nostra cultura. Una simile istituzione vanifica qualsiasi tentativo di dialogo, erige un muro di intolleranza e alimenta il pericolo del fondamentalismo».
Comunque Fioroni, il ministro dellIstruzione Pubblica, ha chiarito che la scuola non ha i requisiti per restare aperta.
«Sì ma non basta perché molti rappresentanti del centrosinistra invece la difendono. Cè una sorta di peccato originale nella cultura di tanta sinistra che oggi è al governo e se non scongiuriamo subito questo pericolo passerà pure il concetto che si possono aprire istituti ghetto che si fondano su un principio di segregazione razziale e culturale».
Quale peccato originale?
«Si vuole demolire il sistema Italia in nome di un furore ideologico. Si lanciano messaggi profondamente sbagliati e il nostro Paese rischia di cadere in una spirale di odio e xenofobia. La vicenda della scuola islamica è un episodio ma penso alla ragazza di Brescia uccisa dal padre e sepolta in direzione della Mecca soltanto perché aveva un fidanzato italiano. Quella famiglia era qui da anni eppure non aveva fatto un passo verso lintegrazione».
Qual è la strada verso lintegrazione?
«Dobbiamo difendere la nostra identità e rivendicarla non per sopraffare chi ci troviamo di fronte ma per avere un punto di partenza nel confronto. Il problema non è soltanto politico ma di identità culturale e per evitare quello che si potrebbe profilare come uno scontro di civiltà occorre mettere paletti chiari».
Quali?
«La legge sullimmigrazione del centrodestra, la Bossi-Fini, coniugava sicurezza e solidarietà. Ora questo governo figlio di unideologia massimalista va in direzione contraria e mette lItalia nella condizione di essere sempre di più lanello debole dellEuropa.
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