Se adesso il tradimento non vale più un divorzio

Come cambia la coppia. Secondo un’indagine inglese per la prima volta le corna non sono la ragione principale per separarsi. Motivo: le star le hanno rese "accettabili". La causa più diffusa è un generico: "Non siamo più innamorati"

Se adesso il tradimento non vale più un divorzio

Dicono che sia più facile. Proprio quella che sarebbe la cosa più difficile, il perdono. E invece i numeri, quelli raccolti fra gli avvocati inglesi, provano qualcosa che il cuore e lo stomaco non vorrebbero accettare: che il tradimento finisce in archivio, scivola via come l’acqua in certi canali di scolo ben puliti, viene chiuso in un cassetto come una vecchia fotografia da dimenticare e via, si ricomincia. Le corna non sono più motivo di divorzio, non il principale almeno. È la prima volta da anni. Al primo posto una ragione ovvia, ma impalpabile: non ci amiamo più; anzi ci amiamo, ma non siamo più innamorati; siamo cresciuti, siamo diversi, ci siamo allontanati. Ma l’affair, come lo chiamano gli inglesi, quello no, non è più tanto grave: soltanto il venticinque per cento delle coppie lo indica come motivo di separazione, mai così poche.

Gli avvocati (l’indagine è condotta da Grant Thornton ed è stata riportata dal Daily Telegraph) dicono anche che siano state le star, coi loro comportamenti così sfacciatamente infedeli, a influenzare la mentalità comune: tanto da rendere le corna non proprio normali, ma comunque accettabili (l’ipotesi che i fedifraghi siano diminuiti, ovviamente, non è nemmeno presa in considerazione). Per esempio, un paio di mesi fa la ex supermodella Linda Evangelista ha fatto sapere al mondo intero che il padre di suo figlio è Francois-Henri Pinault, il miliardario francese sposato con Salma Hayek. L’attrice ha per caso battuto ciglio? Ma no, scomporsi per le corna non fa diva.

Ma neanche maschio: sono tanti e tante quelli che dichiarano, almeno a parole, che perdonerebbero, o lo hanno fatto, così, come si potrebbe raccontare che sì, quel paio di jeans me lo comprerei. E poi, passiamo pure alla domanda successiva.

Ma è possibile che all’improvviso qualcuno sia indifferente al tradimento, quando da sempre non si parla d’altro? Certo i numeri non dicono della sofferenza, dei ripensamenti, delle decisioni prese e cancellate e poi ribaltate di nuovo, delle notti insonni, i litigi, le lacrime, i sospetti, le insinuazioni, gli incubi che il perdono sia peggio del male, e il calvario non finirà mai. Però le percentuali sono chiare: il motivo più forte per dividersi è l’infelicità, ventisette per cento dei casi, l’amore che non c’è più, e forse c’entra sempre col tradimento, ma più alla lontana, si potrebbe quasi dire che quella sia la teoria, e le scappatelle la pratica. Ma colpisce ancora una volta una specie di spirito hollywoodiano, quello che mette in mostra soltanto gli amori grandi, plateali, drammatici, e poi se magari c’è qualche mese di difficoltà allora tutto pare grigio, inutile, da buttare. Nessuno elogia l’ipocrisia, è che anche dire «non siamo più innamorati» può suonare a volte così leggero, così facile, così da film: solo che poi in tribunale finisci davvero, e scopri che non c’è glamour, c’è solo la tristezza, con il suo strascico di infinità burocratiche e meschinità personali.
Per esempio: l’ottantadue per cento degli avvocati ha raccontato che i loro clienti hanno rimandato il divorzio per via della crisi, nella speranza di accordi migliori con le tasche piene. Perché va bene l’amore, va bene la passione, ma c’è pure il portafoglio, e a quello non si comanda. Le star insegnano, pure qui, ma forse la loro vita è soltanto più visibile, più spiata, non bisogna attribuire loro poteri che non hanno: semplicemente, si notano di più, parlano più spesso e magari le loro parole sono come i numeri dei sondaggi, da prendere con le pinze.

E allora forse la gelosia è fuori moda, o forse le coppie cercano di restare più solide, qualcuno perdona davvero, qualcuno finge, magari è soltanto più facile parlare di grandi sentimenti, ineffabili, che di corna, così prosaiche, così banali. Anzi poi capita pure che siano loro, le celebrità, a fare la predica, come Gwyneth Paltrow che a Venezia ha bacchettato gli italiani, popolo di infedeli, ma pensa, allora tutta Hollywood è paese, alla fine.

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