Se Burlando è meglio dei suoi supporter

Se Burlando è meglio dei suoi supporter

(...) che ha detto, smontando chili di retorica sulla rete associazionista che racconta un Lagaccio entusiasta della moschea: «Attenti, perchè, nel quartiere c’è una forte ostilità nei confronti della moschea o, al limite, silenzio. Io - che personalmente non sono affatto contro la moschea - però, ve lo dico, visto che tanti di quelli contrari sono proprio di sinistra». Insomma, un dibattito serio, argomentato, vivo. Certamente, non abbiamo perso un pomeriggio al point di Burlando.
Però. Però, fra gli elettori di sinistra, purtroppo, restano dei germi di antidemocraticità. Come fosse un peccato originale di cui, nonostante tutti i bagni di moderazione, tutti i cambi di nome e tutti i lavacri democratici, non riuscissero ad emendarsi.
Penso a coloro che si sono stupiti di alcune mie critiche al Pdl. Ma sono le stesse che faccio sul Giornale, anche se è un giornale letto soprattutto dai moderati di centrodestra. Credo che l’onestà intellettuale sia l’abc di un giornalista. E chi se ne stupisce perchè ragiona solo a compartimenti stagni, dove il bene e il male stanno tutti dalla stessa parte, mi fa un po’ paura. Al Giornale funziona diversamente.
Penso, in particolare, a due interventi. Quello di un ragazzo che, parlando della scuola privata in Lombardia ha detto: «Ho visto un servizio su Raitre ed è incredibile. Non capisco perchè non scendano in piazza con il forcone contro quel governo». Ora, io sono favorevolissimo alla scuola pubblica, ma credo che il governo regionale lombardo sia legittimato dal 60 e più per cento degli elettori, che l’hanno già confermato per tre volte. E, sinceramente, che per rovesciare la volontà dei cittadini «con il forcone» basti una trasmissione di Raitre, mi sembra quantomeno singolare. E preciso che farei lo stesso identico discorso se la giunta (o il governo) da rovesciare «con il forcone» fosse di centrosinista, chessò quella di Vasco Errani in Emilia-Romagna.
Oppure, la signora che si è scandalizzata per gli editoriali di Augusto Minzolini al Tg1. A me, sinceramente, sembrano tutti condivisibili, sembra il buonsenso della nonna: non bisogna criminalizzare nessuno sulla base di un’indagine preliminare che non dimostra nulla; non si può vivere di intercettazioni dove sono citati terzi assolutamente ignari; non basta che piova perchè il governo sia ladro. Eppure, alla signora, sembravano robe rivoluzionarie, quasi un’occupazione manu militari della Rai. E Annozero? E Floris? E tutto il resto? Quello no, quello vale.


Insomma, fossi in Claudio Burlando e Lorenzo Basso, proprio questo cercherei di insegnare ai miei fans. Ad essere un po’ più simile a quello che loro si sforzano di essere.
In una parola, a essere più democratici. Con la minuscola, ovvio.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica