«Se Cai sceglie Air France Malpensa farà altri accordi»

Il sottosegretario leghista ai Trasporti Castelli: «C’è un’azione politica per far tornare la base a Fiumicino»

«Se Cai sceglie Air France Malpensa farà altri accordi»

da Roma

Sottosegretario Castelli, ritorna «la madre di tutte le battaglie» della Lega, ovvero la difesa di Malpensa anche con la Nuova Alitalia?
«Faremo interventi in Parlamento, ma non per dire alla Cai di scegliere un alleato piuttosto che un altro. Sarebbe una cosa impropria e contro le regole del mercato, perché la Cai è una società che agisce sul mercato e non può essere condizionata. Noi ovviamente preferiremmo che nell’alleanza entrasse Lufthansa e non fare interventi in Parlamento».
E se la scelta dovesse cadere su Air France, che non ama Malpensa e prediligerebbe Fiumicino come scalo alleato?
«A me risulta che Air France voglia bloccare Malpensa e che scegliendo Roma blocchino i diritti di scalo su Malpensa facendola morire. Questo non ci va assolutamente bene. Nel caso in cui Cai scegliesse Air France e facessero una scelta su Fiumicino, noi ne prenderemmo atto, ma chiediamo che Malpensa sia lasciata libera di lavorare. In questo senso la Lega presenterà dei documenti per far dare un indirizzo al Parlamento: lasciate libera Malpensa di firmare accordi con altre compagnie nel malaugurato caso che Alitalia la lasci».
Perché lei dice che Air France bloccherebbe gli slot lasciati liberi da Alitalia? Le risulta che sia questo il piano?
«Era già nel vecchio piano Air France, anche se non era stato reso noto, ma a me risulta che ci fosse questa cosa, bloccare gli slot lasciati liberi da Alitalia. Qualcuno presume che Air France stia pensando di riproporre lo stesso piano».
Qualcuno vi può criticare dicendo che la Lega ci tiene tanto a Malpensa per ragioni politiche. Ma il bene dell’Italia qual è?
«Ricordo che il piano Cai prevedeva di tornare a Malpensa per una questione logica: si mettono linee e aerei là dove ci sono passeggeri. Siamo preoccupati che ci sia un’azione politica nei confronti di Cai per farla tornare a Fiumicino: o da parte di Air France o dal partito di Roma che va molto meno per il sottile della Lega. Sono sicuro che faranno pressioni molto forti per far tornare Cai su Fiumicino».
Cioè lei dice: la Lega non farà pressioni, ma guai a chi ne fa su Cai?
«Ci stupirebbe il fatto che Cai cambi idea rispetto al piano originario, ma nel caso accada noi diciamo che siamo convinti che Malpensa sia in grado di cammminare da sola».
Nel partito di Roma ci sono anche vostri alleati?
«È ovvio, è un partito trasversale. Ma la nostra posizione è tale per cui non è contestabile».
Ci sono compagnie in lista d’attesa per entrare a Malpensa?
«Sono una trentina di compagnie da tutte le parti del mondo».
Si può fare qualche nome?
«Finché non sappiamo che scelte farà Cai, è chiaro che è prematuro parlarne. Posso dire di una richiesta ufficiale: quella del governo serbo per tre voli settimanali tra Malpensa e Belgrado».
Auspicate che Cai mantenga il piano dei 14 voli intercontinentali su Malpensa e 4 su Fiumicino?
«Il piano originario presentato da Cai è basato sul fatto che le linee vengono messe laddove sono richieste, la dimostrazione più evidente che non facciamo una battaglia campanilistica, ma una battaglia per tutto il Paese. La scelta sciagurata di Alitalia di andarsene da Malpensa (con il piano Prato della scorsa primavera, ndr) ha creato un deficit di 3 milioni di passeggeri a tutto il sistema italiano, con un danno che arriva ai 3 miliardi di euro per il il sistema Paese. Danneggiare Malpensa significa danneggiare il Paese. Il partito che sostiene Fiumicino lo fa solo per questioni di natura campanilistica».


Ma chiedete di ridurre Fiumicino?
«Noi facciamo gli auguri a Fiumicino di avere tantissimo lavoro, Cai faccia quello che vuole ma si lasci libera Malpensa di lavorare. Pressioni politiche su Cai non ce ne devono essere».
Pensa anche all’Expo 2015 a Milano?
«A maggior ragione, con l’Expo, sarebbe assurdo penalizzare Milano».

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