Cronache

SE GLI INQUILINI SONO «MOROSI»

I have a dream. Ho un sogno, si direbbe in italiano. Me piaseress, suonerebbe tradotto nel mio idioma natale, il bergamasco. Sul genovese, non mi avventuro, prima di perdermi nei dittonghi e nelle differenze fra pronuncia e scrittura.
Comunque sia, ho fatto un sogno. E non voglio nemmeno scomodare Martin Luther King. Volo più in basso e mi accontento di Vittorio Adolfo, segretario regionale e deputato ligure dell’Udc.
Adolfo è un signore che ho difeso convintamente quando i magistrati hanno chiesto il suo arresto per una vicenda imperiese; per cui ho esultato quando prima la giunta per le autorizzazioni a procedere e poi la Camera dei deputati, praticamente all’unanimità, hanno negato quell’arresto; e per cui ho notato come mi sembrasse scandaloso che giornali che avevano dedicato titoloni cubitali alle sue vicende giudiziarie, non degnassero la sua assoluzione politica nemmeno di una breve. Una campagna di molti articoli per cui ho ricevuto una bella telefonata da Vittorio Adolfo, che mi ringraziava per la passione dimostrata.
Telefonata che mi ha fatto molto piacere, ma che era quasi un di più. Avrei fatto e scritto le stesse cose se ad essere coinvolto fosse stato un parlamentare diessino o di Rifondazione. Quando si è garantisti, non lo si è solo i giorni pari o quelli dispari. Lo si è sempre e per tutti. Io, almeno, la penso così.
Nella telefonata, però, con Adolfo abbiamo anche parlato di politica. E gli ho confermato quello che ho scritto: un conto sono le battaglie garantiste, un conto sono quelle politiche. E sulle battaglie politiche, credo che oggi sia un dovere denunciare la politica di Adolfo e del consigliere regionale dell’Udc Fabio Broglia. Lo spiega, a modo suo, anche il capogruppo regionale di An Gianni Plinio nell’intervista odierna.
Io, provo a spiegarlo a modo mio. Anzi, per far prima, ve lo spiego con le parole dello stesso Adolfo. Partendo proprio dal caso Rapallo, che è una cartina di tornasole per scoprire tante cose. Per capire meglio, occorre fare un passo indietro, ai giorni precedenti le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Rapallo. Il numero uno di Forza Italia Claudio Scajola concesse un’intervista alla nostra Paola Setti, nella quale - con la schiettezza che gli è propria - spiegò: «Nel Tigullio, troppo spesso, la Casa delle libertà gioca a farsi male da sola. È successo a Chiavari e sarebbe gravissimo se succedesse anche a Rapallo. (...) Il problema più grosso è la spaccatura dell’Udc». Poi l’attuale presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti concludeva: «Dobbiamo rafforzare ovunque lo spirito di coalizione, smettere di litigare, esprimere le persone migliori...».
Parole sacrosante, quelle di Scajola, che molti esponenti della Casa delle libertà dovrebbero studiarsi a memoria. Ieri come oggi. Noi titolammo, forse (..

.)

Commenti