Fabrizio Rinversi
Le prime domande che ci si pongono quando avviene una compravendita in uno stesso settore, sono quanto l'acquirente modificherà gli obiettivi e se introdurrà nuovi responsabili nelle posizioni chiave. Nel caso del passaggio del Gruppo Frédérique Constant (oltre al brand flagship, Alpina e Ateliers de Monaco) al Citizen Group (oltre al marchio principale, citiamo in portafoglio l'azienda produttrice di movimenti Miyota e il brand Bulova), evidentemente, i quesiti sono aumentati a motivo dell'esigenza di armonizzazione tra la cultura orologiera svizzera e giapponese, decisamente distanti. Abbiamo voluto parlarne con il diretto interessato, ossia Peter Stas, CEO del Gruppo Frédérique Constant, ottenendo risposte chiarissime: «Abbiamo trattato per oltre un anno e a convincerci sono stati, primariamente, due fattori: la distribuzione del Citizen Group su scala internazionale, straordinariamente estesa e aggressiva, calcolando che si può far riferimento su circa 10.000 punti vendita; l'elevatissimo livello della tecnologia Citizen, ad esempio, nel campo dei movimenti ultrasottili, dell'alimentazione a luce solare e naturale, dei sistemi GPS e radiocontrollo d'assoluta avanguardia. In cima a tutto questo, poi, mi hanno chiesto di continuare a timonare il brand con il mio management, minimo, per altri cinque anni, mantenendo l'indipendenza gestionale da pura azienda elvetica, le strategie e gli obiettivi di medio-termine già pianificati e, soprattutto, la filosofia del marchio. Dunque, affordable luxury, posizionamento dal consistente value for money, linee classiche ed eleganti». A conferma dei benefici che possono derivare a Frédérique Constant da quest'accordo, Stas ha sottolineato che, a breve, cominceranno i lavori per la costruzione di un nuovo stabilimento presso la sede operativa di Plan-Les- Ouates, nella periferia ginevrina: «Aggiungeremo altri 3.000 mq, dove produrremo la componentistica dei movimenti di manifattura e provvederemo al loro assemblaggio fino all'orologio finito. Vi saranno anche uffici e un experience store aperto al pubblico. Assumeremo circa un centinaio di persone e la produzione passerà dalle 150.000 alle 220/230.00 unità all'anno. Saremo pronti tra circa due anni». Good news, allora, per Frédérique Constant, brand che in Italia, come evidenzia Stas, «ha stabilito tardi di entrare con decisione. Oggi, possiamo contare su 130 concessionari, ma ci sono ottime potenzialità di crescita, conservando rigorosi criteri selettivi. Stiamo lavorando molto bene e il fatto che gli italiani abbiano un'ottima cultura orologiera, mi rende fiducioso». A livello di prodotto, in questo momento Frédérique Constant punta senz'altro sul Manufacture Slimline Perpetual Calendar (animato dal 20° calibro di manifattura della Maison, meccanico automatico), calendario perpetuo con fasi di luna da 42 mm, proposto in acciaio, in acciaio placcato in oro rosa e in oro rosa, con opzioni di quadrante argenté trattato Clous de Paris, argenté mat e blu navy, offerto ad un prezzo di partenza inferiore ai novemila euro.
Ma invitiamo anche a dare un'occhiata al raffinatissimo Classic Moonphase Automatic da 40 mm, con datario analogico centrale, numeri romani e lancette Breguet, aggiornato, nel 2016, con le versioni in acciaio placcata oro giallo e in acciaio con cinturino o bracciale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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