«Se il Prof si presenta al Senato parto in ambulanza per Roma»

da Milano

È un compagno di scuola di Silvio Berlusconi, con il presidente di Forza Italia ha studiato fianco a fianco dalla prima media alla fine del liceo. «Eravamo insieme dai salesiani...» ricorda Guido Possa, senatore, classe 1937, settantuno anni festeggiati la settimana scorsa nonostante sia a riposo forzato, immobilizzato nella sua casa di Segrate con il femore rotto. Un po’ la lealtà nata negli anni dell’adolescenza, poi la fede azzurra (è in Forza Italia sin dalla nascita del partito) e «soprattutto il rispetto degli elettori» ed ecco che oggi il senatore Possa arriverà a palazzo Madama in ambulanza pur di poter partecipare al voto, se ci sarà.
«Se Prodi si presenta in Senato, io parto in ambulanza da Segrate e vado fino a Roma perché il singolo voto conta e io ci tengo a essere presente in un momento decisivo. Si tratta di non venire meno al mandato ricevuto dagli elettori, in fondo non mi sembra un viaggio così difficile...» sorride nonostante le stampelle. Spiega che il Senato mette a disposizione dei parlamentari che ne abbiano bisogno molte opportunità mediche, tra cui appunto quella di poter usare l’ambulanza. Giura che non gliel’ha chiesto Berlusconi: «Non ce n’è stato bisogno, ho parlato con il presidente del gruppo, Renato Schifani, e la decisione è venuta da sé. È normale che Forza Italia voglia esprimere tutti i voti per rispetto degli elettori. È un sacrificio che faccio volentieri, anzi non è neppure un grande sacrificio...».
Settantuno anni ottimamente portati, Possa gode di ottima salute e questa è la prima volta nella sua vita che finisce in ospedale. È successo il giorno dell’Epifania sulle nevi di Bormio, Valtellina, una delle mete sciistiche (e termali) preferite dai lombardi. Luoghi conosciutissimi che non gli hanno salvato la gamba: «Una brutta caduta e ho rotto quattro tendini. Mi hanno operato e prescritto sei settimane di convalescenza e riposo totale. Ho anche la mano sinistra ingessata perché sono precipitato sul pollice».


Conclusione: è pronto a sfilare sotto il banco del presidente del Senato (e davanti alle telecamere) procedendo lentamente sulle grucce e con il braccio fasciato. In questi giorni si è allenato per non sfigurare: «Qualche decina di metri in casa appena posso. Me la caverò benone...».

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