Se il romanzo storico si tinge di giallo

Sempre più autori italiani. Il romanzo storico si propone ormai come un genere a sé, spesso intrecciato a una vicenda dalle tinte fosche. Diventa dunque giallo o thriller storico, con eccellenti risultati di vendite, come insegna Danila Comastri Montanari, anche in occasione della sua ultima fatica: Terrore (Mondadori, pagg. 344, euro 18). L’anno è il 1793; l’autrice immagina che alcuni capi giacobini siano uccisi da un vendicatore delle vittime della Rivoluzione. I cadaveri vengono ritrovati nei luoghi più significativi dell’epopea patriottica. Guarda un po’, decapitati. A indagare, un avvocato repubblicano di nome Etienne Verneuil.
Nello stesso filone si colloca il nuovo lavoro di Lorenzo Beccati, Il mistero degli Incurabili (Kowalski, pagg. 315, euro 15). Siamo a Genova nel 1589. Proseguono le investigazioni di Pimain, Il guaritore di maiali, evocato in un libro precedente così intitolato. Questa volta l’indagatore è alle prese con un assassino di ragazzi e si muove tra il porto, i caruggi e l’ospedale. Anche in un mondo così cupo, l’ignoranza e la malattia non riescono a spegnere del tutto i sentimenti. Molto accurate le ricostruzioni, impeccabile lo stile.
Interessante infine, per i cultori del genere, La crociata delle tenebre di Giulio Leoni (Mondadori, pagg.

358, euro 18), è un romanzo con ambizioni elevate: immagina che a collegare tra loro una serie di delitti sia nientemeno che Dante Alighieri, a Roma nel 1301. L’autore fa sfoggio di erudizione e inserisce nel racconto personaggi storici come Giotto e il cabalista Manoello Giudeo. Raccomandato a chi non ha problemi con il meccanismo di sospensione dell’incredulità.

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