Se il Salone del Mobile inciampa nella Resistenza

La festa della Liberazione passa per forza di cose in secondo piano, anche perché il Salone è un evento che fa vivere la città tutto l'anno

Se il Salone del Mobile inciampa nella Resistenza
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Il Salone del Mobile «inciampa» nella Resistenza. L'anno prossimo la Fiera internazionale del Mobile fagociterà la Festa della Liberazione. Sono state annunciate ieri le date per la prossima edizione della fiera che slitta in avanti rispetto al solito calendario, ovvero da martedì 21 a domenica 26 aprile. Attenzione non è la prima volta che accade: nel 2009, anno per altro del terremoto all'Aquila, la Fiera si era tenuta dal 22 al 27.

Motivo dello slittamento del calendario di Fiera Milano? Le Olimpiadi invernali che vedranno le gare di speed skating e hockey su ghiaccio sotto le vele di Fuksas. Dopodichè ci vorrà del tempo perchè il Comitato olimpico smonti tutte le strutture e gli impianti montati nei padiglioni 13-15 e 22-24 in fiera. A ciò si aggiunge un mese circa di tempo necessario per le migliaia di espositori per montare i loro stand per prepararsi all'evento fieristico più importante del settore a livello mondiale.

Ecco quindi che la festa della Liberazione passa per forza di cose in secondo piano, anche perché il Salone è un evento che fa vivere la città tutto l'anno: se la Design Week fosse slittata di un'altra settimana ci si sarebbe imbattuti nel 1 maggio, e allora non sarebbe cambiato molto.

«Onoreremo al meglio la Festa della Liberazione in Fiera» replica Marco Sabetta, direttore generale della manifestazione. Chissà se saranno d'accordo i 90mila in piazza, i partigiani e tutte le associazioni di ex deportati.

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