I paletti, prima di tutto: «Se sarò io il segretario regionale del Pd, non ci alleeremo mai con lUdc». Poi la ragione, semplice, lineare, che motiva la porta sbattuta in faccia all «estremo centro», prima ancora di cominciare la partita, di disporre le pedine sullo scacchiere: «Perederemmo iscritti». Una posizione molto netta quella di Ileana Argentin, che rende trascurabile la premessa, il tentativo di indorare la pillola, di fornire una scelta, una pallida alternativa: «Apriremo un confronto nei circoli, ma di certo non starò dentro a un partito alleato dellUdc». Ieri mattina, presentando la sua candidatura per prendere in mano la segreteria del Lazio, lArgentin ha dimostrato di avere le idee molto chiare sul punto in un momento chiave, in cui si decide con chi andare a braccetto alle elezioni regionali.
Quanto al programma proposto, in sintesi, i punti centrali sono: no alle correnti «legate a logiche di potere», centralità dei circoli e occhi puntati su lavoro, giustizia e sociale. Con spazio per lironia: «Se la Serrachiani ha detto di essersi schierata con Franceschini perché è simpatico, allora io dico che sto con Marino perché è un bel moro».
Entusiasta il candidato alla segreteria del Pd Ignazio Marino, proprio lui: «La presenza di Ileana Argentin come segretario del Pd Lazio ci darà la possibilità di fare in Campidoglio unopposizione molto forte e incisiva da parte di una persona che conosce bene la città». «La candidatura di Ileana - ha commentato il parlamentare e coordinatore nazionale della mozione Marino, Michele Meta - una donna dalle idee chiare e dallautorevole esperienza amministrativa e parlamentare, rappresenta un metodo che abbiamo seguito in tutte le regioni e che, a partire dai territori e dai sostenitori della mozione, ha consentito di individuare una squadra forte, rappresentativa e competitiva. Grazie a un lavoro libero ed entusiasmante che non ha prodotto, a differenza di altre mozioni, accordicchi frutto di trattative o riunioni centrali per decidere i candidati».
Ottimista invece lex senatore del Pd Goffredo Bettini: «Ho molto sofferto nel corso dellultimo anno il precipitare del partito a Roma e nel Lazio in un regime correntizio. Laffermazione di Ileana può veramente aprire una nuova pagina nella storia del partito romano. Noi siamo pluralisti e per questo contrari alle correnti che vanno verso la spartizione del potere.
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