Ma se scrivi per l’Unità e per l’ateo d’Arcais...

Sono lusingato di rientrare nella cerchia degli affetti di Marco Travaglio che pensavo circoscritta ai procuratori della Repubblica. Lo ringrazio di cuore, pronto a contraccambiarlo di slancio appena diventerà meno torquemadesco. Nella vicenda del dibattito cortinese, debbo innanzitutto notare un'imprecisione della rettifica: l'ospite socialista sgradito al pm Piercamillo Davigo non era Gianni De Michelis ma Claudio Martelli.
Sul merito, la versione dei fatti di Travaglio fa a pugni con quella dell'organizzatrice, Iole Cisnetto. Nel comunicato diffuso prima del dibattito, la signora Cisnetto scriveva testualmente: «...ogni proposta di uomini politici, giornalisti e opinionisti avanzata dagli organizzatori è stata sistematicamente respinta da Marco Travaglio. Registrato il rifiuto... l'organizzazione è costretta a prendere atto di tale atteggiamento e... consente che la presentazione del libro di Travaglio e Gomez sia a una sola voce. Ma ne sottolinea la profonda anomalia». La signora doveva essere talmente esasperata con quel testardone di Marco che aggiungeva stizzita: «L'organizzazione invita il pubblico... a esprimere eventuali dissensi civilmente, anche eventualmente lasciando la sala» (!).
Per il resto, caro Marco, mi è difficile vederti anticomunista all'Unità o del gregge del Signore a MicroMega, il cui direttore, d'Arcais, ostenta con puntiglio il proprio ateismo.

Se scrivi liberamente su quei giornali è solo perché taci queste tue convinzioni e urli invece antiberlusconismo e giustizialismo che mandano in visibilio i tuoi datori di lavoro e su cui - ahimé, alla tua giovane età - ti sei assurdamente fossilizzato. Senza rancore.
Giancarlo Perna

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