nostro inviato a Milanello
Due punti nelle ultime tre partite, undici giocatori indisponibili per la trasferta di Cagliari (dieci infortunati, più Flamini squalificato). Sarà pure un periodaccio, ma a tre punti dalla capolista e con sette partite ancora da giocare, tirare i remi in barca non è minimamente nelle intenzioni di Leonardo e del Milan. Un Leonardo completamente concentrato sul presente della squadra, il match di oggi pare ancor più importante della volata scudetto. Che la filosofia del «facciamo un passo alla volta» sia quella più cara al tecnico lo si capisce anche dalla frase con cui Leo conclude la conferenza stampa: gli si domanda di un suo possibile futuro in Brasile (come tecnico o come maxi-dirigente) e lui candidamente risponde che parlerà «del futuro soltanto quando sarà più importante del presente».
E allora, parliamo di presente, dove la mission è una soltanto: «Se siamo arrivati fin qui, non vedo perché non possiamo ripeterci» ripete il tecnico, conscio che il cammino dei rossoneri da qui al termine della stagione non sarà dei più semplici ma che, daltra parte, Roma e - soprattutto - Inter dovranno spendere energie anche altrove. «Approfittiamo al meglio di questa situazione: noi dobbiamo giocare soltanto 7 partite, i nerazzurri possono arrivare anche a 13 match (se dovessero arrivare in finale sia di Champions che di coppa Italia, ndr). Se riusciamo a essere continui, tutto può succedere».
Niente scalfisce il Leonardo-pensiero. Non ci riescono le polemiche appiccate da Mourinho («penso solo alla mia squadra, è questo che per me conta»), non ci riescono i tanti assenti: «I 21 convocati possono fare una grande partita e noi ci sentiamo in grado di fare sette grandi gare», continua il brasiliano. Dopo lo sprint fra gennaio e febbraio, la macchina da gol che era il Milan ha frenato: sei punti nelle ultime cinque giornate, con la miseria di tre reti segnate. È obbligatorio sbloccarsi oggi contro il Cagliari. «Ora la squadra deve avere voglia di sacrificarsi, e sotto questo profilo non si è mai tirata indietro». La squadra di Allegri è già salva, non farà calcoli. «Non so se finirà 4-3 come allandata, ma sarà una partita molto aperta - prevede Leonardo -. Serviranno velocità e rapidità di esecuzione. Con le qualità che abbiamo, la velocità della nostra manovra deve essere più alta». Lesatto contrario del Milan degli ultimi tempi. Pesa di sicuro lassenza di Pato (atteso per le ultime due o tre giornate di campionato), ma per Leonardo «il problema del gol non è legato solo a questo: magari anche lattacco è poco servito in generale».
In fondo, la forza del Milan di questa stagione è stata quella di sorprendere: in pochi si sarebbero aspettati i rossoneri in corsa scudetto, dopo gli ultimi passi falsi i bookmakers si sono un po raffreddati, i quotidiani nellultima settimana hanno regalato titoli solo a Inter e Roma.
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