Se viaggiare per il mondo è un mestiere a tempo pieno

Se viaggiare per il mondo è un mestiere a tempo pieno

Viaggiare per lavoro non è come andare in vacanza. Chi si imbarca su una nave da crociera se la dovrà comunque vedere con un capo. Se scegli l’anarchia o sei ricco o sei un clochard. Detto questo, mollare tutto e girare il mondo continua a far sentir libero e bello l’italiano. Tra i grandi classici del fugone (steward e croupier) e new-entry (scrittore di guide turistiche e commerciante di vino) c’è di che meditare. Ecco a voi qualche dritta per chi sogna soprattutto la valigia. Occorrono tempo, soldi e spirito di adattamento.
Assistente di volo. La concorrenza è spietata e in genere è necessario abitare nei pressi dell’aeroporto di base. Partendo da uno stipendio di 22mila euro all’anno si può arrivare a guadagnarne fino a 40mila per chi è impiegato nel lungo raggio. Rimane il top quanto a richieste, anche perché è sinonimo di «bella vita».
Nave da crociera. Lavoro totalizzante con poche pause. Ultimamente vanno di moda filippini e romene, ma le opportunità sono ancora tante per chi ha esperienza in ristorazione, intrattenimento e ospitalità. Vitto e alloggio e guadagno dai 17000 euro dell’addetta alle pulizie ai 33mila del croupier.
Insegnare l’italiano. La lingua della cultura, della musica classica e della lirica è sempre affascinante. Per fare l’assistente di lingua all’università, il lettore universitario o l’insegnante in una scuola statale servono titoli: abilitazione specifica o laurea magistrale in lettere o lingue. Chi ne è sprovvisto può sempre proporsi come insegnante privato. Media intorno ai 22mila euro all’anno.
Commerciante di vino. L’Italia è il paese dell’acqua minerale. Abbiamo numeri da record quanto a consumi. Il vino, sembrerà strano, si beve di più all’estero (Francia, Usa e Inghilterra ci stracciano). Dunque vale la pena provarci. Si acquista vino da coltivatori e spedizionieri per venderlo all’estero. Nelle aziende di grandi dimensioni si lavora come buyer, importatore o gestore di punti vendita. La disponibilità a trovare nuovi vini è essenziale. Si guadagna dai 15 ai 42mila euro all’anno.
Scrittore per guide o riviste di viaggio. Il top sarebbe esplorare il globo a spese di una testata con l’incarico di raccogliere informazioni e scattare foto. Ma la realtà non è sempre rosea: non è facile trovare sponsor e per ogni Rolf Potts o Leif Pettersen (che sono riusciti a fare del vagabondaggio un lavoro ben pagato) ci sono centinaia di freelance che arrancano: occhio.
Interprete. Opportunità scarse. Nella maggior parte dei casi le posizioni vengono offerte da organizzazioni internazionali (Commissione europea, Nazioni unite, Nato), oppure da grandi aziende internazionali. Stipendi iniziali compresi tra 20 e 25mila euro, ma si può arrivare a 72mila.
La tentazione del Sol Levante.

Molti italiani stanno provando a lavorare in Giappone, il Paese dei biglietti da visita. Occorre imparare la lingua e puntare sulla ristorazione (solo cuochi però). Avete 90 giorni di tempo - tanto dura il visto turistico - lasciate il curriculum e sperate. Difficile, buona fortuna.

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