da Barcellona
È un «marchio nel marchio», e non una semplice auto, la Seat Ibiza, vera icona della casa del gruppo Volkswagen, che nello sviluppo della quarta generazione ha impiegato solo 23 mesi (34 la precedente) destinati alla realizzazione non di un modello soltanto, ma di una vera famiglia.
Alle prime due nuove Ibiza, la berlina cinque e la tre porte SportCoupé, (sulle strade da giugno la prima, in arrivo a ottobre la seconda) seguiranno a brevi intervalli le versioni Fr e Cupra e, per la prima volta nella storia del modello, anche una Ibiza con vocazione wagon. Le due Ibiza, costruite su un nuovo pianale che verrà utilizzato anche dalla futura Vw Polo, sono esteticamente ben distinte nelle forme, e non soltanto per il numero delle porte, ma anche per la diversa interpretazione del concetto stilistico «arrow design», il passaggio dal cuneo alla freccia. È una grafica fatta di linee pulite, incise fino alla scultura, tracciate da Luc Donckerwolke, giovane designer, autore alla Lamborghini di Murciélago e Gallardo, oggi nella sua piena maturità come chief designer di Seat, incarico assegnatogli nel 2005 dal mentore e maestro Walter de Silva, responsabile dello stile di tutti i brand del gruppo Volkswagen. Berlina e SportCoupé hanno dimensioni identiche, più abbondanti rispetto alla terza serie, una crescita di cui beneficia lo spazio a bordo, notevole anche per chi siede dietro sulla tre porte. Il rigore con cui viene curata la qualità, sorvegliata quotidianamente da un team capitanato dal presidente Eric Schmitt, è percepibile in ogni dettaglio, allesterno come nellabitacolo.
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