Second Life ha bisogno di fede La nota di Civiltà cattolica valuta i rischi e l’opportunità del fenomeno planetario di Second Life, e ne sottolinea anche gli elementi religiosi: la seconda vita virtuale si sta arricchendo di luoghi di preghiera, moschee, chiese, cattedrali, chiostri e conventi, sempre più popolati da avatar desiderosi di meditare e di ritrovare Dio.
Personaggi virtuali dietro cui però ci sono essere umani in carne ed ossa. Ecco perché - affermano i gesuiti - "ogni iniziativa capace di animare positivamente questo luogo virtuale è da considerare opportuna". "La terra digitale - affermano - è, a suo modo, anch’essa terra di missione". "Proposta entusiasmante" Monsignor Claudio Maria Celli, neopresidente del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali non nasconde il proprio entusiasmo di fronte alla proposta dei gesuiti di evangelizzare la seconda vita su internet: "Certo quella dei gesuiti è proprio una sfida ma sono entusiasta di raccoglierla". "Mi sembra una proposta positiva e interessante. Come Chiesa noi riteniamo che la Rete sia un mondo enorme, da valutare e da capire, dove, innegabilmente, vogliamo essere presenti e già siamo presenti", ha spiegato. "Giovanni Paolo II ci ha dato un insegnamento in merito. Wojtyla definiva la comunicazione attraverso la Rete come un pellegrinaggio della parola di Gesù verso le persone raggiunte nella loro intimità. Una parola che poi ognuno può decidere liberamente se accogliere o meno ma che intanto arriva. Ecco perché già tante diocesi e congregazioni religiose sono presenti in Internet con i loro siti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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