Nel movimento di Di Pietro lo scambio di idee politiche talvolta si fa con i cazzotti e le sedi del partito si trasformano in un ring. È quanto successo l'altra sera nella sede Idv in via Chiodo alla Spezia, dove un violento alterco ha rischiato di mettere ko il dirigente provinciale Maurizio Ferraioli. Motivo del contendere non soltanto la discussa leadership del segretario Sandro Pietrobono, ma anche la gestione del movimento dipietrista in Liguria affidata a Giovanni Paladini. «Sono stato colpito durante un'accesa discussione - dice Ferraioli - alla quale erano presenti gli altri membri del direttivo, circa una dozzina di persone, ho abbandonato la sala e quindi sono andato al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Andrea per farmi medicare».
I camici bianchi lo hanno curato e dimesso con prognosi di sei giorni. «Come ho dichiarato al posto fisso di polizia - aggiunge Ferraioli - ho ricevuto un fendente, quasi da karate, tra lo zigomo e l'occhio, dal collega di partito Giuseppe Contino. Non mi è parso uno schiaffone. Mi aspettavo delle scuse. Sono una persona pacifica e non ho querelato Contino. Deciderò in seguito sul da farsi. Certo è che episodi del genere fanno nascere dubbi e perplessità su come alcuni interpretano la politica. Ci dovrà essere un chiarimento anche a livello nazionale, perché non è possibile che un dirigente abbia anche il minimo timore a tornare nella sede del suo partito per svolgere le sue funzioni. Vedremo che succederà».
Sulla questione ieri è intervenuto Paladini che avrebbe parlato con gli interessati. Da un lato Ferraioli che si aspetta provvedimenti seri. Dall'altro Contino che, avverso a quanto avrebbe dichiarato alla polizia Ferraioli, si sarebbe fatto medicare anche lui e avrebbe annunciato a sua volta l'intenzione di fare partire querele. Il segretario regionale, quindi, avrebbe deciso di aspettare le relazioni dei presenti per capire come sono andate le cose. Di sicuro c'è che la rissa nella riunione di partito c'è stata.
«Ho sentito sia Contino, sia Ferraioli - dice Paladini - E le versioni sono opposte. Dovranno decidere i probiviri del partito. In ogni caso avvenimenti del genere non sono ammessi nel nostro partito. Mi dispiace che Ferraioli abbia chiamato in causa addirittura il vertice nazionale dellIdv che in questo momento ha altre cose a cui pensare».
«Il contraddittorio e un dibattito acceso possono essere il sale della politica - continua amareggiato Ferraioli - ma la violenza fisica verso chi non la pensa come te non fa parte del mio modo di concepire la politica e la democrazia».
Nella triste storia c'è pure un retroscena che è sintomatico dell'aria che tira nell'Idv alla Spezia. «Per favore - spiega il dipietrista - vorrei rimanere anonimo perché in questo momento è meglio così.
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